
Il commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo
Tra pochi giorni scatterà (l'annunciato) addio di Francesco Figliuolo alla struttura commissariale anti-Covid. Dal 31 marzo, alla luce della fine dello stato di emergenza, finirà la sua missione anche il generale che potrà dedicarsi a tempo pieno a guidare il Comando operativo di vertice interforze (Covi), l'organismo che coordina, pianifica e dirige le operazioni dei quasi diecimila militari italiani impegnati in missioni all'estero. Il premier Mario Draghi, nella conferenza stampa sul decreto legge che ha tracciato la road map per l'uscita dall'emergenza legata alla pandemia, aveva ringraziato Figliuolo per l'apporto: "La nomina del generale Figliuolo, che voglio ringraziare, è stata una svolta radicale e di progresso nella lotta alla pandemia". Nei giorni scorsi (prima dell'approvazione del dl) Figliuolo aveva spiegato di essere comunque intenzionato a "passare la mano" il 31 marzo, spiegando di avere "un incarico importante come comandante del Covi e mi voglio dedicare a quello". "Penso di aver fatto la mia parte, ho visto cose belle e cose meno belle ma basta così - aveva sottolineato -. Sono un tecnico e voglio rimanere un tecnico".
Cosa succede dall'1 aprile
Sarà l' 'Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l'adozione di altre misure di contrasto alla pandemià ad operare fino al 31 dicembre 2022 con le stesse funzioni. Dall'1 gennaio 2023 il ministero della Salute subentrerà poi all'Unità, che dunque lavorerà per complessivi nove mesi. Il passaggio di consegne è indicato all'articolo 2 del decreto legge di giovedì scorso sul superamento dello stato di emergenza. Il direttore dell'Unità - che "agisce con i poteri attribuiti al Commissario straordinario" - sarà nominato con un decreto del presidente del Consiglio. Ci sarà inoltre un vicario, un dirigente di prima fascia del ministero della Salute.
I numeri dalla campagna vaccinale
La campagna vaccinale - che Figliuolo ha guidato a partire dall'1 marzo del 2021, succedendo a Domenico Arcuri - ha somministrato finora 135 milioni di dosi di vaccini anti-Covid. Il ciclo primario è stato concluso da 49,7 milioni di italiani (l'83,9% della popolazione complessiva). Hanno fatto la terza dose 38,6 milioni di persone (il 65,2% del totale). Nei periodi più caldi le somministrazioni hanno anche superato le 600mila al giorno. Negli ultimi mesi c'è stato un netto calo. Ieri, ad esempio, sono state iniettate soltanto 54mila dosi. Sono 4 milioni e 490 gli italiani che ancora non sono stati vaccinati.