Eurovision, Kalush: "Tra due giorni torneremo a casa a combattere come ogni ucraino"

Il gruppo ucraino dopo la vittoria di sabato: "La nostra cultura è stata attaccata e siamo qui anche per dimostrare che invece è viva"

La Kalush Orchesta, a destra il leader Oleh Psjuk

La Kalush Orchesta, a destra il leader Oleh Psjuk

Dopo la vittoria all’Eurovision Song Contest, per la Kalush Orchestra è tempo di rientrare a casa. "Cosa succederà adesso?", si chiede il leader del gruppo, Oleh Psjuk. "Di sicuro torneremo in Ucraina, siamo venuti a Torino grazie a un permesso temporaneo e al ritorno saremo pronti a combattere, come e fino a quanto potremo. Sono pronto a lottare come ogni ucraino".

"Ogni successo in questo momento – dice – è pieno di significato per l'Ucraina. La nostra cultura è stata attaccata e siamo qui anche per dimostrare che invece è viva e ha il suo marchio distintivo". I Kalush lo hanno fatto anche rischiando l'esclusione, ieri sera, quando a fine esibizione hanno lanciato un appello per aiutare Mariupol (ritenuto poi dall'organizzazione “solo” un messaggio umanitario).

Per la loro vittoria si era speso anche il presidente Zelensky, che vorrebbe ospitare la prossima edizione della manifestazione sia Mariupol. "Non abbiamo ancora avuto la possibilità di parlare con lui, ma come sapete è impegnato in cose ben più importanti. Sicuramente saremo felice di ospitare l'Eurovision in una nuova, felice e integrata Ucraina".