REDAZIONE CRONACA

Spazio, sono 159 gli italiani che sognano di essere gli eredi di Cristoforetti e Parmitano

Trentasette donne e 122 uomini hanno superato la prima fase delle selezioni dell'Esa nella nuova campagna di reclutamento astronauti

Luca Parmitano

Undici anni dopo l'ultima campagna di reclutamento astronauti e un anno dopo la presentazione del nuovo bando, arriva un primo bilancio su come sta andando la ricerca di nuove leve dell'Esa, l'Agenzia spaziale europea. Sono 159 gli italiani (37 donne e 122 uomini) che accedono alla seconda fase della selezione per aspiranti astronaut: scelti tra 1.845 candidature pervenute dal nostro Paese (di cui 347 femminili e 1.498 maschili), proseguiranno il percorso sottoponendosi a una prima giornata di test psicologici.

Il nostro Paese è al quarto posto per numero di aspiranti astronauti che hanno risposto al bando: in testa c'è la Francia (con 7.087 candidature), seguita da Germania (3.695) e Gran Bretagna (2.000). Delle 22.523 candidature pervenute all'Esa, solo 1.361 hanno superato la prima scrematura: 530 sono di donne e 831 di uomini. Sono stati 257 i disabili che hanno risposto alla chiamata per diventare parastronauti e, di questi, 27 accedono alla seconda fase di selezione. "I candidati che supereranno la fase 2 - spiega l'Esa - proseguiranno partecipando a una serie di colloqui di carattere psicologico e test di gruppo prima dei controlli medici. Coloro che supereranno con successo ognuna di queste fasi saranno invitati a fare i colloqui per il reclutamento. La nuova classe di astronauti Esa e gli astronauti di riserva saranno annunciati nell'autunno 2022".

Il bando dello scorso anno ha segnato per la prima volta un passo molto importante nella strada dell'inclusione, aprendo - come detto - ad aspiranti parastronauti (seppure al momento non siano accettate tutte le disabilità). E non solo: l'Esa intende seriamente fare largo alle donne e a febbraio dell'anno scorso aveva espressamente fatto appello alle donne affinché si candidassero. "Vogliamo ricevere le loro candidature - aveva detto Ersilia Vaudo Scarpetta,  Chief Diversity Officer dell' Esa -, non ci basta il 16% di donne che ha fatto domanda nelle campagne precedenti. Come Esa abbiamo l'ambizione di immaginare e rendere possibile il futuro, per riuscire a farlo abbiamo bisogno di ricchezza di prospettive".