Covid, decreto legge dal 7 al 15 gennaio: ecco cosa cambia in Lombardia

Approvato dal Consiglio dei ministri: niente spostamenti tra regioni e zona arancione nel weekend

Covid, ancora vietati gli spostamenti tra regioni (foto Ansa)

Covid, ancora vietati gli spostamenti tra regioni (foto Ansa)

Milano, 5 gennaio 2021 - Dopo un velocissimo allentamento delle misure anti Covid, lunedì 4 gennaio, la Lombardia torna in zona rossa per gli ultimi due giorni delle festività natalizie. Oggi, 5 gennaio, e domani, giorno dell'Epifania, rientrano in vigore le regole più rigide secondo le misure previste dal decreto Natale. Per 48 ore, quindi, ecco la stretta che - oltre al coprifuoco ordinario tra le 22 e le 5 - introduce divieti e restrizioni per i giorni prefestivi e festivi. E' l'ultima porzione del provvedimento che precede la nuova fase, al via il 7 gennaio. Una fase 'ponte' che porterà al 15 gennaio, giorno in cui dovrebbe entrare in vigore un nuovo Dpcm, e per la quale ieri sera il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto legge. Una settimana di limitazioni servirà a vagliare i nuovi numeri sui contagi e testare il nuovo sistema di valutazione per dividere l’Italia, venerdì prossimo, in diversi colori.

Decreto legge 'ponte' dal 7 al 15 gennaio

Il decreto legge con le nuove misure anti-Covid, approvato nella notte tra lunedì e martedì dal Consiglio dei ministri, stabilisce che l’Italia tornerà ad essere divisa in tre fasce, legate a diversi livelli di rischio. Tornano quindi la zona rossa, arancione e gialla, ma ci sarà una stretta a livello nazionale con la proroga di alcune delle misure di contenimento in vigore nel periodo delle festività e la zona arancione nel weekend del 9 e 10 gennaio. Non solo, saranno inaspriti i parametri che fanno scattare la zona arancione o rossa nelle Regioni. Ma vediamo i provvedimenti nel dettaglio.

No agli spostamenti fra le regioni

Il 7 e 8 gennaio ci sarà una sorta di zona gialla 'rafforzata'. Il testo del decreto conferma, infatti, che fino al 15 gennaio 2021 è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori delle diverse regioni o province autonome. Possibili solo gli spostamenti fra regioni motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute. Resta comunque consentito, come già confermato dai precedenti decreti, il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Non ci si potrà spostare nelle seconde case che si trovano in altra regione o provincia autonoma. La mascherina rimane obbligatoria così come il distanziamento. I bar e i ristoranti saranno aperti fino alle 18. Dopo quell’orario si potranno solo acquistare cibo e bevande da asporto - con il divieto di consumarli nelle adiacenze del locale - oppure chiedere la consegna a domicilio. Sono aperti anche i negozi e i centri commerciali. Gli spostamenti saranno liberi fino alle 22, quando entrerà in vigore il coprifuoco, fino alle 5 del mattino.

Zona arancione in festivi e prefestivi

Nei giorni festivi e prefestivi del 9 e 10 gennaio in Italia si applicano le restrizioni da zona arancione. Bar e ristoranti resteranno chiusi (solo servizio da asporto), mentre i negozi potranno restare aperti. Vietato uscire dal proprio Comune, se non per motivi di lavoro, istruzione, salute o necessità, ma all’interno del proprio territorio sarà possibile muoversi liberamente dalle 5 alle 22 senza autocertificazione. Consentiti solamente gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai confini. Vietato però spostarsi verso i capoluoghi di provincia. 

Zona arancione: ecco le regole

Coprifuoco

Il coprifuoco resta dalle 22 alle 5, dopo che era stato ventilato l’anticipo alle 20.

Si abbassa la soglia di accesso alle zone rosse e arancioni

Dall'11 al 15 gennaio, in teoria, torna la zona gialla 'rafforzata'. Ma per quella data alcune regioni potrebbero trovare in vigore le restrizioni della zona arancione o rossa. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha infatti portato in Cdm l’inasprimento delle soglie che definiscono il passaggio di una regione o di una provincia autonoma in una o nell'altra fascia. Sarà proprio il ministro, con un'ordinanza, ad applicare a una o più regioni nel cui territorio si manifesta un'incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti le misure da zona arancione se lo scenario è “di tipo 2” e il livello di rischio è “moderato” o “alto” e quelle da zona rossa se lo scenario è “di tipo 3” e il livello di rischio è “moderato” o “alto” (per le zone rosse resta confermata la possibilità di spostarsi, una sola volta al giorno, per massimo due persone, verso una sola abitazione privata all'interno della propria Regione). Prima di emanare ordinanze, Speranza aspetterà il prossimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità, che indicherà i livelli di criticità dell'epidemia in ogni Regione. 

Scuola, alle superiori si inizia l'11 gennaio

Tensioni per quanto riguarda l'argomento scuola. Sulla riapertura, prevista inizialmente per il 7 gennaio, si è discusso fino a tarda notte. Alla fine di una lunga mediazione è stata decisa la ripartenza il 7 per le elementari e le medie, mentre le superiori resteranno in didattica a distanza fino all’11, quando secondo il nuovo decreto rientreranno in classe al 50 per cento. I dem hanno proposto di rinviare l'apertura dal 15 o dal 18 gennaio. Le ministre di Italia Viva Bellanova e Bonetti non sono d’accordo, come la titolare dell'Istruzione Lucia Azzolina. E nel mirino del M5S, a un certo punto, è finito anche il ministro dei Trasporti Paola De Micheli sull’organizzazione dei trasporti. Poi l’accordo sull’11 gennaio, ma le Regioni per ora vanno in ordine sparso.