Lombardia, un giorno in zona arancione. Ecco cosa si può fare lunedì 4 gennaio

La settimana inizierà con un allentamento delle misure restrittive. Ma il 5 e 6 gennaio si torna in zona rossa

La Lombardia rimarrà in zona arancione

La Lombardia rimarrà in zona arancione

Milano, 3 gennaio 2020 - Ancora qualche ora in zona rossa e poi, lunedì 4 gennaio, la Lombardia torna arancione. Ma il 5 e il 6 gennaio sarà ancora minilockdown. Gli occhi sono, però, tutti puntati a giovedì 7 gennaio: cosa accadrà? Ci sarà un allentamento delle misure anti-Covid o il Governo sceglierà di mantenere la linea dura?

Ecco cosa si può fare nella zona arancione

Coprifuoco

Anche la zona arancione è soggetta al coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. In questa fascia oraria è vietato uscire di casa se non per motivi di salute (come raggiungere la farmacia di turno), lavoro, e altre incombenze che non possono essere rimandate al giorno successivo. Chi infrange  il coprifuoco senza giustificazione rischia la multa da 400 a 1000 euro.

Spostamenti

Vietato uscire dal proprio Comune, se non per motivi di lavoro, istruzione, salute o necessità, ma all’interno del suo territorio sarà possibile muoversi liberamente dalle 5 alle 22 senza autocertificazione. Inoltre bisogna sempre garantire il distanziamento ed evitare qualsiasi forma di assembramento. Dopo il limite del coprifuoco, è possibile uscire di casa soltanto per esigenze specifiche e muniti di autocertificazione. Resta in vigore il divieto di spostarsi da una Regione a un'altra se non per comprovate esigenze lavorative, di necessità e di lavoro, ma è garantita la possibilità di tornare al proprio domicilio, abitazione o residenza.

Seconde case

In caso di seconde case, se queste si trovano nello stesso comune di residenza possono essere raggiunte senza bisogno di autocertificazione. Se si trovano in un comune diverso possono essere raggiunte solo per necessità o per rimediare a situazioni di emergenza, per il solo tempo necessario a risolvere i contrattempi. Anche in questo caso bisognerà produrre l'autocertificazione. 

Smartworking e visite ai congiunti

È consigliato il lavoro a distanza, quando possibile. Andare a trovare a casa amici, congiunti e parenti non è vietato in modo assoluto ma “con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”, così il Ministero dell’Interno. 

Negozi, supermercati e centri commerciali

In ambito commerciale, tutte le attività potranno riaprire, mantenendo il consueto rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro, gli ingressi scaglionati e una frequante sanificazione del locale e degli spazi espositivi. Restanno invece chiusi nei giorni festivi e prefestivi i negozi all’interno dei centri commerciali, a esclusione delle farmacie e parafarmacie, dei presidi sanitari, dei punti vendita di generi alimentari, dei tabacchi e delle edicole. 

Bar e rsitoranti

Non cambiano le regole per bar e ristoranti, ai quali resta consentito soltanto l’asporto e la consegna a domicilio. 

Parrucchieri e centri estetici

Per quanto riguarda i servizi alla persona, possono riaprire anche i centri estetici, oltre ai parrucchieri che non hanno mai chiuso.

Palestre, piscine e sport

Restano sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali, a eccezione delle attività di riabilitazione e degli allenamenti degli atleti. È possibile allenarsi o svolgere attività fisica all’aperto individualmente. E' consentito frequentare i centri e i circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza creare assembramenti.

Musei, cinema ed eventi

Confermata la chiusura dei musei, dei cinema e il divieto di organizzare eventi aperti al pubblico.