Distanziamento mezzi pubblici, Atm frena e Trenord si adegua: è caos in Lombardia

La Regione va avanti con la sua ordinanza. L'assessore ai Trasporti Claudia Terzi: "Giovedì troveremo un accordo con il governo"

Distanziamento sui mezzi pubblici a Milano

Distanziamento sui mezzi pubblici a Milano

Milano, 3 agosto 2020 - Regione Lombardia va avanti con la sua ordinanza che permette la piena occupazione dei posti a sedere sui treni regionali ma è sicura che si potrà trovare un accordo con il governo in sede di conferenza Stato Regioni. "Siamo convinti che giovedì si troverà un accordo" ha detto l'assessore ai Trasporti Claudia Terzi in collegamento con il TgR Lombardia, con "una precisazione dell'oggetto dell'intervento" del ministro Speranza, cioè precisando che la sua ordinanza vale per i treni a lunga percorrenza.

Intanto, a causa di questa confusione, le due maggiori aziende locali, Trenord e Atm, che gestiscono il servizio ferroviario e il trasporto pubblico locale, hanno assunto decisioni differenti. Atm, l'azienda milanese di trasporti, ha deciso di mantenere gli adesivi che indicano i posti vietati ''in attesa di un chiarimento'' sull'ordinanza regionale in conflitto con quella ministeriale. Trenord, invece, ha preferito attenersi all'ordinanza regionale, informando i viaggiatori che su tutti i treni del servizio regionale Trenord, è stata ripristinata la possibilità di occupare il 100% dei posti a sedere e il 25% dei posti in piedi (in base alla tipologia di convoglio circa 10-12 viaggiatori per vettura) mantenendo almeno 1 metro di distanza interpersonale e di rimuovere inoltre "progressivamente" gli adesivi sui posti a sedere. 

La situazione per ora è sotto controllo e non ha fatto registrare disagi o irregolarità, spiegano le due aziende ma a rimarcare le contraddizioni nella giungla delle ordinanze è stato nei giorni scorsi Arrigo Giana, direttore di Atm e presidente di Agens (Agenzia confederale dei trasposti e dei servizi) che ha espresso ''perplessità'' in relazione alle posizioni manifestate dal Comitato Tecnico Scientifico, dal ministero della Salute e in ultimo rispetto all'ordinanza del ministro della Salute. ''Di fronte alle diverse ordinanze emanate negli ultimi giorni, i gestori del trasporto non sanno a quale doversi attenere" ha affermato Giana, chiedendo "formalmente al ministero della Salute di voler chiarire quali siano le disposizioni sul distanziamento da rispettare per il trasporto pubblico''.

Una posizione simile a quella dei sindacati, preoccupati per la riapertura delle scuole a settembre, con gli operatori di trasporti e servizi di mobilità che invocano disposizioni chiare e certe per poter organizzare l'attività. ''Così rischiamo il passo del gambero - ha spiegato il segretario generale di Uiltrasporti Lombardia, Antonio Albrizio -. C'è un po' di confusione dappertutto, soprattutto sul territorio nazionale, perché gli operatori hanno avuto informazioni e poi a fronte delle ordinanze si sono adeguati. La Lombardia sta tenendo la sua posizione ma in questo modo non si affronta il problema".