Omofobia, manifestazione contro il ddl Zan. Salvini contestato in piazza Duomo

Il leader della Lega interviene all'iniziativa organizzata in piazza Duomo da "Pro Vita e Famiglia"

Manifestazione contro Ddl Zan: Salvini contestato in piazza

Manifestazione contro Ddl Zan: Salvini contestato in piazza

Milano, 15 maggio - Si è svolta oggi pomeriggio anche a Milano, come in diverse città d'Italia una manifestazione contro il ddl Zan dal titolo "#restiamoliberi". La protesta milanese contro la legge sull'omotransfobia è stata  organizzata da "Pro Vita e Famiglia" e promossa in occasione della Giornata internazionale della famiglia. Circa un migliaio di persone è sceso in piazza Duomo nel rispetto delle norme anti-Covid. Tra i presenti anche il leader della Lega, Matteo Salvini, che è stato contestato da un gruppo di sostenitori del ddl Zan.

Attimi di tensione quando un gruppo di giovani è arrivato da piazza Diaz con bandiere arcobaleno, fumogeni e striscioni con la scritta: ''DDL Zan subito''. La tensione è aumentata quando i manifestanti hanno cominciato ad urlare insulti contro il segretario della Lega Matteo Salvini e il senatore leghista Pillon. Le forze dell'ordine sono intervenute per tenere a distanza le due piazze. La tensione è però durata poco e i manifestanti sono stati avviati fuori in direzione piazza Fontana.

"Sono qui a manifestare per la libertà". Ha detto il segretario leghista Matteo Salvini, arrivando in piazza per manifestare contro il disegno di legge del Pd sull'omotransfobia. "Ognuno può amare e deve poter amare chi vuole senza essere aggredito e discriminato, tanto che la Lega e l'intero centrodestra hanno presentato una proposta per introdurre delle aggravanti per chi insulta e aggredisce un altro essere umano - ha sostenuto -. Un altro paio di maniche è distruggere l'idea di famiglia, le radici della nostra comunità, portare sui banchi di scuola teorie come il gender, idee come le adozioni gay e l'utero in affitto e addirittura introdurre un nuovo reato che mette il bavaglio e vuole mettere in galera chi pensa che la mamma sia mamma e che il papa' sia il papà. Quindi - ha aggiunto il leader della Lega -, assolutamente mano pesante per chi aggredisce e discrimina, picchia e insulta. Però la libertà di poter pensare che un bimbo viene al mondo se ci sono una mamma e un papà non può essere né imbagliata né processata".