
Francesco Potenzoni con la moglie Rita Tramiro e Luca
Pantigliate, 1 aprile 2016 -«Santità, scusi per il disturbo. Sono Francesco Potenzoni, un papà addolorato che soffre per la scomparsa del proprio figlio». Così inizia la struggente lettera che il papà di Daniele Potenzoni, il 36enne ragazzo autistico che è stato smarrito a Roma il 10 giugno dello scorso anno, ha scritto a Papa Francesco. Quella tragica mattina Daniele si stava recando in Vaticano. Era venuto da Pantigliate, il suo paese natale, con un gruppo di disabili accompagnati dal personale del centro diurno che li aveva in cura, per recarsi in udienza dal pontefice. È proprio al Pontefice che la sua famiglia si è ora rivolta, dopo 8 mesi di ricerche infruttuose, per avere una parola di conforto o forse per sperare in un miracolo.
«Lei non sa, Santità - scrive Francesco Potenzoni - che senso di colpa ho nel cuore, perché conoscendo la patologia di cui soffre Daniele non gli avevo mai dato prima il permesso di allontanarsi per andare in gita. Quella volta mi sono fidato pensando che i suoi accompagnatori lo avrebbero tenuto per mano e lo avrebbero condotto da Lei. Purtroppo non è mai arrivato a ricevere la sua Benedizione». Un disperato grido d’aiuto di un uomo che non ce la fa più: «Nonostante l’aiuto che sto ricevendo da tutti i volontari - si sfoga -, le indagini di Carabinieri e Polizia e il clamore mediatico di mio figlio ancora nessuna notizia. Caro Papa, ho paura! Rivedrò mio figlio? Io so che lui è vivo, lo sento nel cuore. È come un bambino, sa leggere e scrivere ma ha bisogno di essere guidato. Mi sento impotente, in famiglia non facciamo che pensare a lui. Daniele starà mangiando? Sarà al caldo e all’asciutto?».
Una storia, quella di Daniele, che ha fatto il giro di tutta l’Italia. Colpisce il racconto di quel ragazzone buono e indifeso che si presume stia ancora girando per Roma, forse pensando ancora di essere in gita. Le indagini ora sono frenetiche e in tanti si sono interessati al caso. Come il commissario Tronca, che ha fatto chiudere le metropolitane per una notte per estendere le ricerche nei sottosuolo, o come capitan Totti che, durante l’intervallo della partita Roma Inter, è apparso sui teleschermi per ricordare il ragazzo scomparso. La Città Eterna è stata tappezzata di volantini con il viso di Daniele e molti volontari si sono aggiunti alla ricerca. I numerosi presunti avvistamenti, che hanno fatto battere il cuore dei famigliari, si sono finora rivelati piste false. L’ultima immagine di Daniele è quella ripresa dalle telecamere del metrò poco prima della sua scomparsa. Lo si vede solo, spaventato, col biglietto in mano. Si tocca il naso, gesto tipico di quando è disorientato. Da allora il buio. Ora le ricerche si estenderanno nei campi Rom non censiti. Papà Potenzoni rivolge un ultimo disperato appello al Papa: «Ci aiuti con la Sua benedizione a non perdere la speranza».