Coronavirus, coprifuoco anche per le scuole superiori in Lombardia

Da lunedì didattica a distanza. Locali, centri commerciali, sport, deroghe e autocertificazione: ecco come funziona l’ordinanza

Classe vuota in una foto di repertorio

Classe vuota in una foto di repertorio

Milano, 22 ottobre 2020 - Da lunedì 26 ottobre nelle scuole superiori e negli istituti professionali della Lombardia si potrà fare lezione solo a distanza. Le scuole e gli istituti che attualmente non sono in grado di garantire la didattica da remoto a tutti gli studenti devono provvedervi "nel più breve tempo possibile". Le uniche attività che possono proseguire in presenza sono quelle di laboratorio. A stabilirlo è l’ordinanza varata ieri dal presidente della Regione, Attilio Fontana, e concordata con i sindaci delle città capoluogo, l’Anci e l’Unione delle Province Lombarde (UPL). Un’accelerazione inattesa, quella relativa alle scuole. Per il resto le nuove misure sono quelle annunciate negli ultimi giorni. Con ordine, allora.

Le ordinanze varate ieri sono due ed entrambe saranno in vigore da oggi fino al 13 novembre. La prima è quella controfirmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e stabilisce il divieto di spostamento dalle 23 alle 5 del giorno successivo, eccezion fatta per gli spostamenti dovuti a motivi di salute, di lavoro o di comprovata necessità. Le sanzioni oscillano da 400 a 3mila euro. La seconda ordinanza è invece firmata non solo dal governatore Fontana ma da tutti i sindaci delle città capoluogo e dai presidenti di Anci e UPL.

Questa prevede che bar, pub, pizzerie, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, rosticcerie e chioschi-bar chiudano alle 23 ma con l’obbligo di effettuare esclusivamente servizio al tavolo a partire dalle 18. I locali che non riescano a garantire il servizio al tavolo dovranno chiudere già alle 18. Si stabilisce, poi, che al tavolo non debbano esserci più di 6 persone, ma nella somma non devono essere inclusi conviventi e congiunti. Anche l’asporto è consentito solo fino alle 23. Le attività già citate ma anche gli esercizi commerciali al dettaglio devono esporre all’ingresso un cartello che indichi il numero massimo di persone che possono stare contemporaneamente all’interno degli stessi e devono garantire il rispetto della distanza di un metro tra un cliente e l’altro. Confermata la chiusura dei centri commerciali al sabato e alla domenica, eccezion fatta per i reparti e i negozi ospitati al loro interno che vendano alimentari, prodotti per animali domestici, cosmetici e prodotti per l’igiene personale e della casa, piante e fiori, nonché farmacie, parafarmacie, tabaccherie e rivendite di monopoli. Non è finita.

Le medie e grandi strutture di vendita devono garantire il rispetto delle norme anti-assembramento "dando la priorità a modalità di prenotazione dell’accesso all’esercizio" attraverso il web e le app. Ancora, i distributori automatici di cibo e bevande dovranno stare spenti dalle 18 alle 5, eccezion fatta per quelli che vendono latte ed acqua. Nella stessa fascia oraria è vietato mangiare e bere all’aperto, mentre è vietato a tutte le ore bere alcolici in parchi e giardini.

Quindi il capitolo dello sport giovanile e dilettantistico. La nuova ordinanza ribadisce lo stop a competizioni e campionati regionali, provinciale e locali di tutti gli sport di contatto ma, a differenza dell’ordin anza precedente, concede la possibilità di allenamenti individuali là dove le società risescano ad organizzarli. Ultima ma non meno importante la scuola: l’ordinanza, una volta fissato l’obbligo della didattica a distanza per le superiori, raccomanda ai dirigenti scolastici la differenziazione degli orari di ingresso negli istituti.