Il bollettino Covid di oggi in Lombardia: 3.399 contagi e 23 morti

Quasi tutti gli indicatori pandemici diminuiscono da diverse settimane, ma crescono i casi di reinfezione da Omicron

Il bollettino Covid-19 del 15 maggio

Il bollettino Covid-19 del 15 maggio

I contagi per Covid-19 in Italia sono da oltre un mese in lieve decrescita, ma il numero di morti resta ancora piuttosto stabile. Oggi 15 maggio, nel Paese, il bollettino diffuso dalla Protezione Civile registra 27.162 nuovi contagi e 62 decessi. Il tasso di positività al tampone è al 14 per cento, quindi è positivo circa un test ogni sette. Sul fronte ospedaliero, dove anche la pressione sui reparti è in costante diminuzione, si contano 7.532 persone ricoverate in area medica e 347 in terapia intensiva.

In Lombardia la tendenza complessiva delle ultime settimane segue quella italiana e vede una lieve ma costante decrescita di tutti gli indicatori pandemici. Oggi, la regione registra 3.399 nuovi positivi e 23 morti, con 890 persone ricoverate in area medica e 38 in terapia intensiva. Il tasso di positività regionale rimane stabile al 12,2 per cento. Questi i nuovi casi suddivisi per provincia: Milano 1136, Brescia 448, Varese 207, Monza e Brianza 340, Bergamo 289, Como 222, Pavia 198, Mantova 135, Cremona 90, Lecco 110, Lodi 67, Sondrio 37

In generale, tutti questi casi riguardano la variante Omicron, che già a inizio maggio aveva una prevalenza stimata nel Paese del 100 per cento (percentuale che include tutte le cinque sottovarianti di Omicron). Secondo un rapporto pubblicato congiuntamente dalle massime autorità sanitarie italiane, la sottovariante prevalente è la BA.2, chiamata anche Omicron 2, con il 93,8 per cento della diffusione. A seguire Omicron 1 (al 4,5 per cento) e poi Omicron 4 (allo 0,47) e Omicron 5 (allo 0,41).

Omicron 4 e 5 sono comparse entrambe per la prima volta in Sudafrica per poi fare il loro ingresso negli altri Paesi. Sulla loro pericolosità sappiamo ancora poco, ma secondo le ricerche a disposizione le infezioni restano localizzate soprattutto nelle vie respiratorie superiori e meno i polmoni, ma i sintomi arriverebbero a lasciare tracce profonde anche sugli altri organi.

Il problema sono i casi di reinfezione anche chi è guarito dal Covid-19. Anna Teresa Palamara, direttrice Malattie infettive dell'Istituto superiore di Sanità, ha detto che i casi di reinfezione hanno raggiunto il 6 per cento del totale. La maggioranza di questi casi hanno una sintomatologia lieve.