Covid, sarà un Carnevale senza maschera? Le previsioni degli esperti

Ottimismo e prudenza in vista della prossima festività che a Milano si celebra il 4 e 5 marzo

Bimbi travestiti da Covid e disinfettanti per Carnevale (Ansa)

Bimbi travestiti da Covid e disinfettanti per Carnevale (Ansa)

Tra Natale e Capodanno la quarta ondata del Coronavirus ha registrato il suo picco con l'esplosione della variante Omicron. Da qualche giorno la curva pandemica è in costante declino e i numeri dei ricoveri fanno ritenere che la fine del tunnel sia più vicina. Se è vero che da lunedì le Marche raggiungeranno in zona arancione Piemonte, Valle d'Aosta, Friuli, Abruzzo e Sicilia, è anche appurato che l'ultimo report settimanale di Iss e Ministero della Sanità cristallizzi con dati incofutabili la frenata del contagio a livello nazionale. Si respira ottimismo nella comunità scientifica anche a fronte dei numeri sempre più alti della campagna vaccinale.

Calendario

Come sempre da due anni a questa parte, sul calendario tutti guardano alla prossima festività con la solita incognita degli spostamenti e dei ritrovi come potenziali fattori di rischio. I giorni caldi saranno quelli del Carnevale che a Milano si festeggia (secondo il rito ambrosiano) dall'1 marzo (martedì grasso) al fine settimana del 4 e 5 marzo. Nel resto d'Italia e della Lombardia, dove vige il rito romano, il weekend di festa sarà quello del 28 febbraio. Scuole chiuse, gite fuori porta, vacanze sulla neve, cortei in maschera e feste tra i più giovani, quest'ultime le più pericolose sul fronte contagio. Le discoteche potrebbereo essere riaperte  con limiti di capienza e obbliga di mascherina ma non in pista dove si ballerà senza protezione. Quando. Forse già dall'11 febbraio quando decade l'obbligo di mascherina all'aria aperta. Al limite, se il trend sarà confermato, la settimana dopo. Sul tema il sottosegretario alla Salute Andrea Costa è stato molto possibilista: "Non mi sento di escludere che alla fine di questa proroga (10 febbraio) si possa dare in automatico una risposta anche alle discoteche".

Gli esperti

''Il carnevale di quest'anno sarà sicuramente più tranquillo di quanto lo siano stati Natale e Capodanno. Non c'è dubbio. Carnevale è per definizione una festa degli eccessi, in cui sono previsti comportamenti non moderati ma, oggi, ovviamente non può essere la festa che era in pre-pandemia, con sfilate e assembramenti''. A dirlo è Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano  ''Di sicuro ci aspettiamo che i contagi calino ulteriormente. Rispetto a un mese e mezzo fa, quando è cominciata la quarta ondata, possiamo fare fortunatamente un discorso diverso perché il quadro è cambiato, sia per il calo dei contagi sia per l'incremento delle vaccinazioni e del numero di guariti. Certo abbiamo pagato e stiamo pagando un prezzo alto, considerando il numero dei morti, ma la situazione è decisamente diversa''.  ''Questo non vuol dire, però, che possiamo lasciarci troppo andare, anche a Carnevale. Io mi sono iscritto, come si sa, al partito della cautela - ricorda l'infettivologo - e vi rimango, sapendo che perdere di vista i problemi può essere decisamente pericoloso''. 

Gli fa eco Carlo Signorelli, docente di Igiene e Sanità pubblica all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: "'Se la curva'' epidemica di Covid-19 'segue il trend attuale, a Carnevale, che culmina tra quattro settimane circa, potremo dichiararci fuori dalla quarta ondata. C'è il tempo perché possano scendere i diversi parametri e perché si possa ritornare alla situazione di ottobre-novembre. Questo è l'auspicio. Ovviamente non sarà un Carnevale come quelli pre pandemici perché qualche accortezza bisognerà utilizzarla ancora e qualche restrizione rimarrà per le situazioni più a rischio che sono i grandi assembramenti e gli ambienti chiusi''. "In generale - prosegue - adesso siamo più ottimisti: oltre alla discesa della curva andiamo incontro anche a una stagione meno fredda e si potranno fare più attività all'aperto. Il Carnevale ci preoccupa, per questo, meno del Natale e del Capodanno proprio perché molte manifestazioni sono all'aperto e quindi a basso rischio. E, se non arriva un'altra variante, Pasqua sarà ancora meglio''.