Coronavirus, Zangrillo: "Non pentito di quanto detto, rinfrancato da forza della verità"

Il primario del San Raffaele di Milano è tornato sulle polemiche scaturite dopo aver dichiarato che "il Covid clinicamente non esiste più"

Il professor Alberto Zangrillo direttore di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele

Il professor Alberto Zangrillo direttore di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele

Milano, 1 giugno 2020 - "Non sono pentito di quanto ho detto. Il virus è clinicamente scomparso" e, rispetto al Comitato tecnico scientifico (Cts), "io sono molto più scienziato di tanti autoproclamatosi tali nel Cts". Così, Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano, su Radio24, tornando sulle polemiche scaturite dopo le sue dichiarazioni sulla situazione attuale con Covid-19. Con prese di posizione anche da parte di componenti del Comitato tecnico-scientifico sul coronavirus. 

Il primario ha ribadito: "Non sono assolutamente pentito, sono rinfrancato dalla forza della verità perché quello che ho detto non è che il virus è scomparso. Io sono certo che il virus sia ancora tra di noi, però ci sono tanti virus tra di noi. Io ho detto testualmente 'il virus è clinicamente inesistente, scomparso'. Se uno omette il clinicamente per farmi del male, fa del male a sé stesso".

Quanto al Cts, "una cosa che trovo fastidiosa di questo Paese è che i clinici siano da una parte e gli scienziati dall'altra. Noi dobbiamo intenderci sulla qualifica di scienziato perché se andiamo a vedere i parametri io sono molto più scienziato di tanti autoproclamatosi scienziati, anche facenti parte del Cts. Perché in Italia e nel mondo per esser scienziati bisogna produrre scientificamente e la produzione scientifica ha dei parametri molto precisi: basta andare nei motori di ricerca e nelle librerie internazionali e vedere quello che ha prodotto scientificamente Zangrillo. E alla fine se vogliamo facciamo la classifica".