Coronavirus, in Lombardia anticorpi in un test su cinque

Su 160mila esami eseguiti in regione 33mila sono positivi

Test anticorpi

Test anticorpi

Milano, 2 giugno 2020 - Sono 161.322 i test sierologici effettuati sinora dal servizio sanitario regionale: la Lombardia, che ha iniziato la sua campagna di screening il 23 aprile, ha superato la quota-target di 150mila test fissati per l’indagine epidemiologica nazionale avviata dal Ministero della Salute e dall’Istat in duemila comuni italiani. E uno su 5 dei testati lombardi (il 20%) è risultato positivo agli anticorpi del coronavirus. La Regione sinora si è concentrata su operatori sanitari e persone che erano state a casa in quarantena (per sintomi Covid-compatibili o per essere contatti stretti di un positivo) ma non avevano mai fatto un tampone. In base ai dati che Il Giorno ha potuto consultare, hanno scoperto di avere gli anticorpi 32.968 tra operatori sanitari e “civili”.

La variabilità tra i laboratori in parte ricalca la distribuzione geografica del virus tracciata dai tamponi; ad esempio sono risultati positivi il 50% dei prelievi analizzati all’Asst Bergamo Est, il 43% alla Bergamo Ovest e il 42% al Papa Giovanni XXIII, il 37% in Valcamonica, il 32% all’Asst del Garda, il 36% a Crema e il 31% a Cremona, a fronte del 10% di test positivi al Policlinico, del 15% al Niguarda e del 19% al Sacco di Milano. In generale, circa il 4% dei positivi ai test pubblici degli anticorpi è risultato positivo anche al tampone naso-faringeo per la ricerca del virus. La Regione, che ha quasi terminato lo screening sugli operatori sanitari, ha già indicato le categorie con le quali proseguirà la sua indagine epidemiologica per capire come si sia mosso il Covid in Lombardia: a breve il test degli anticorpi, sempre volontario, sarà proposto agli operatori dell’emergenza-urgenza e alle forze dell’ordine, per le quali le Ats stanno definendo un calendario con le Prefetture.

A quanto Il Giorno apprende da fonti sanitarie, i tamponi a seguito di un sierologico positivo (che sono obbligatori, come la quarantena e la comunicazione all’Ats, anche per chi vi si sottopone a pagamento) ormai rappresentano una quota consistente dei test per la ricerca del virus processati quotidianamente in Lombardia. La Regione, con la doppia leva del potenziamento dei laboratori pubblici e dei “contratti di scopo” con quelli privati che possono mettere in vendita solo il 20% della loro sovraproduzione di test molecolari, punta ad arrivare a una capacità di 22mila tamponi al giorno entro questa settimana e di 23.500 entro la prossima. Sono stati 3.572 i tamponi processati domenica e caricati ieri nel sistema di sorveglianza regionale, poco più di un quarto dei 12.427 del giorno precedente; ma la percentuale di tamponi risultati positivi, l’1,4%, si scosta poco dall’1,7% di domenica.

In Lombardia ieri ci sono stati 50 nuovi contagiati, che hanno portato il conto a 89.018 dall’inizio dell’emergenza. Compresi i 16.131 morti: sono stati 19 i decessi ieri, a fronte dei 33 del giorno prima. E 157 i nuovi guariti, certificati da un doppio tampone negativo: sono 47.970 i lombardi che si sono liberati del virus. Quelli ancora positivi sono 24.917: 21.665 a casa (solo 4.056 sono passati dall’ospedale), 3.085 ricoverati in reparto (46 meno di domenica) e 167 in terapia intensiva (più altre 12 persone in attesa di diagnosi). Nel Lodigiano e nel Mantovano ieri non si è registrato nessun nuovo contagio. In provincia di Milano sono stati 18, di cui otto a Milano città.