Covid Lombardia, 252 positivi. Calano decessi e ricoveri, crescono casi a Brescia e Milano

Rapporto tamponi/positivi sale all'1,9%, contro l'1,1% di ieri. 25 le nuove vittime. In calo terapie intensive. Nel Milanese 71 nuovi casi (ieri 27), a Brescia +81 (ieri +10)

Coronavirus (Ansa)

Coronavirus (Ansa)

Milano, 11 giugno 2020 - Ancora 252 nuovi positivi accertati oggi in Lombardia mentre le vittime registrate nelle ultime 24 ore sono 25, in calo rispetto a ieri. Dall'inizio dell'epidemia di Covid-19 in regione ci sono stati 90.932 casi e 16.374 vittime. I tamponi effettuati sono stati 13.376 (858.994 in totale), con un rapporto giornaliero rispetto ai positivi dell'1,9% (ieri all'1,1%). Ieri, con 9.305 tamponi, i positivi erano stati 99 e i decessi 32. I guariti/dimessi sono 744 (57.218 in totale), mentre gli attualmente positivi calano di 517 unità a 17.340. Buone notizie dal fronte dei ricoveri di pazienti Covid, che continuano a calare. Oggi le terapie intensive sono scese di uno (97), mentre i ricoveri negli altri reparti sono calati di 77 unità (2.488). Ieri le terapie intensive erano aumentate (+2), mentre i ricoveri in generale erano calati (-95).

Riepilogo dati di giovedì 11 giugno
Riepilogo dati di giovedì 11 giugno

I dati delle province

Sale il numero dei positivi al coronavirus a Milano. In provincia, stando ai dati resi noti dalla Regione Lombardia, si registrano +71 casi (ieri sono stati +27) per un totale di 23.581 positivi, di cui 10.018 (+34) a Milano città (ieri erano stati 10). Quanto alle altre province, a Bergamo i positivi sono 13.710 (+39), a Brescia 15.187 (+81), a Como 3.957 (+4), a Cremona 6.527 (+7), a Lecco 2.774 (+3), a Lodi 3.522 (+7), a Mantova 3.398 (+2),a Monza Brianza 5.603 (+10), a Pavia 5.433 (+4), a Sondrio 1.505 (+6) e a Varese 3.736 (+12).  

I dati delle province di giovedì 11 giugno
I dati delle province di giovedì 11 giugno

F. Sala: da app segnalati sintomi in calo

Il vice presidente della regione Fabrizio Sala ha parlato dei numeri emersi dall'app AllertaLom"I dati ci dicono che in tutta la regione, stando ai numeri del 10 giugno, i sintomi segnalati sono in diminuzione - ha spiegato Sala -. Dal 6 aprile al 6 maggio lo stato dei sintomi legati al Covid è diminuito di almeno il 4%".  "Grazie alle misure messe in atto - ha sottolineato Sala - grazie all'uso obbligatorio delle mascherine sono molti di più i Comuni e le zone in cui i sintomi diminuiscono." Quindi, mostrando una mappa della Lombardia al 10 giugno, con quasi tutta la Regione tinta di verde scuro, Sala ha spiegato che "in quelle zone i sintomi stanno diminuendo, significa che il rischio è più basso rispetto ad altre zone".

Pregliasco: oscillazioni nei casi, non mollare su tamponi

Secondo il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco: "Continuano ad esserci delle oscillazioni nel numero di casi giornalieri, credo e spero per l'aumentata capacità di 'raschiare il fondo, ovvero di fare nuove diagnosi di casi già presenti. Tutto questo, però, ci dice che non dobbiamo mollare con i tamponi e il tracciamento dei contatti".

Pd: meno tamponi ma più contagi in una settimana

"Meno tamponi ma, per la prima volta dalla fine del lockdown, più positivi della settimana precedente". È quanto evidenzia il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti analizzando i dati sull'andamento dell'epidemia in Lombardia forniti dalla Regione. "Il numero dei casi positivi degli ultimi sette giorni è 1.406, superiore a quello della settimana precedente che era 1.373, nonostante nello stesso periodo siano stati comunicati circa 68.000 tamponi, che è il valore più basso delle ultime sette settimane", osserva Astuti in una nota. "Vedremo nei prossimi giorni - aggiunge - se si tratta di un dato anomalo o se c'è una inversione di tendenza. Certamente la mancata attenzione prestata dalla giunta Lombarda alla gestione del 'Test e del Tracciamento' due delle tre 'T' della strategia per battere il Covid, è un problema ancora irrisolto e i dati purtroppo lo confermano".

Covid, la malattia è cambiata

Il coronavirus si è indebolito? Ancora non ci sono evidenze molecolari che il virus sia mutato. Quella che cambia è la risposta individuale alla malattia". Così Massimo Galli, primario del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, al timone di uno studio epidemiologico sulla popolazione di quattro Comuni lombardi per la ricerca degli anticorpi del Sars-Cov-2, il virus che ha provocato la pandemia che ha investito il Paese e in modo particolare la Lombardia. In questi giorni lo screening riguarda Carpiano, 4.100 anime a Sud-Est di Milano. Le altre realtà sono Castiglione d’Adda, dove la raccolta dei dati si è già conclusa, Vanzaghello e Suisio, dove si partirà a breve. L’adesione è volontaria e interessa la popolazione dai 12 anni in su. Gli accertamenti partono dal test rapido pungi-dito; in caso di positività rilevata, si prosegue con altri due step successivi per ulteriori accertamenti: il prelievo in vena e il tampone.

La strage nelle rsa: morti più che raddoppiati

Evidente è invece la strage compiuta dal virus nelle case di riposo, nei mesi di massima aggressività del Covid. Una realtà messa oggi nero su bianco da uno studio dell'Ats di Milano che racconta di decessi più che raddoppiati tra gennaio e aprile 2020 rispetto alla media degli anni precedenti nello stesso periodo. All'interno delle Rsa la mortalità totale nei primi quattro mesi del 2020 è stata pari al 22%, circa 2,5 volte più elevata di quella degli anni precedenti (pari a circa il 9%). Lo stufdio è stato condotto in 162 strutture sul territorio di riferimento dell'Ats di Milano (che comprende anche Lodi) che ospitano oltre 16mila persone.

Gori: secretati dati decessi per provincia

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori in un tweet lancia l'allarme: "Leggo che in Lombardia ieri ci sono stati 32 decessi per Covid. Non si sa però dove, in quale provincia, perché la Regione non comunica più i dati divisi. Da quando abbiamo segnalato che i decessi reali erano molti di più di quelli ''ufficiali'', hanno secretato i dati per provincia".

Screening di massa in Val Seriana

Sempre a Bergamo, più precisamente in Val Seriana, la Regione ha annunciato uno screening complessivo su tutta la popolazione con la colaborazione di Ats. "Questi - ha detto il governatore Attilio Fontana - sono i territori che più hanno sofferto e che sono stati i più colpiti, quindi è giusto che anche queste analisi e la possibilità di eliminare gli ultimi residui possibili casi di positività inizi proprio da lì".

Il Pirellone cambia rotta sulla sanità

Marco Trivelli il 18 giugno lascia la guida degli Spedali civili di Brescia per diventare il nuovo direttore generale del Welfare. Prenderà il posto del 51enne Cajazzo, il “poliziotto” che dal ’97 al 2001 è stato capo della squadra mobile di Lecco, ma da vent’anni la sua carriera è in Regione e negli ospedali; da due guida la sanità lombarda. E' la sostituzione del primo tecnico della sanità lombarda, che per tempismo ha colto molti di sorpresa, è apparsa come la prima testa a saltare per le polemiche sulla gestione dell’emergenza Covid nella regione più martoriata per distacco.