Coronavirus nelle rsa, lo studio certifica la strage: morti più che raddoppiati

Il rilevamento dell'Ats di Milano in 162 strutture del territorio che ospitano 16mila persone

La presentazione dei dati

La presentazione dei dati

Milano, 11 giugno 2020 - All'interno delle Rsa la mortalità totale nei primi quattro mesi del 2020, durante la pandemia di Covid-19, è stata pari al 22%, circa 2,5 volte più elevata di quella degli anni precedenti (pari a circa il 9%). E' quanto emerge da uno studio della mortalità verificatasi in 162 strutture sul territorio di riferimento dell'Ats di Milano (che comprende anche Lodi) che ospitano oltre 16mila persone.

In questi quattro mesi, da gennaio ad aprile 2020, nella popolazione di Ats Milano con più di 70 anni si sono osservati circa 5.500 decessi in più di quanto atteso in base alla media dei decessi degli anni precedenti. Di questi, il 46% si sono verificati nelle Rsa. "Per quel che sappiamo - commenta il dg di Ats città metropolitana di Milano, Walter Bergamaschi - è il primo studio in Italia che valuta la mortalità avvenuta in queste strutture in modo sistematico. L'obiettivo è poter fare valutazioni di cosa ha funzionato e cosa no. Non vogliamo fare processi. Il lavoro ha misurato l'aumento di mortalità assoluta durante la pandemia, indipendentemente dal numero di casi accertati. E' una fotografia e non tutte le strutture hanno avuto gli stessi fenomeni. Intendiamo andare avanti per capire il legame fra le misure messe in atto e i risultati ottenuti".

Lo studio condotto ha rilevato che l'eccesso della mortalità negli anziani delle Rsa ha avuto un picco a marzo e aprile, mese in cui è stato di oltre 4 volte superiore. Come ha precisato Antonio Russo, direttore dell'unità di Epidemiologia dell'Ats, "tra gennaio e aprile nelle Rsa erano attesi 2.180 morti, e invece ce ne sono stati 4800, con un eccesso di mortalità pari quindi a 2.600 persone". Ma quello che è avvenuto nelle Rsa milanesi è "sovrapponibile a quanto accaduto nelle Rsa di tutto il mondo, come dimostrano i dati che si stanno raccogliendo. Dove l'epidemia è stata più forte, maggiore è stato l'impatto nelle Rsa. Il principale fattore che ha determinato questa mortalità è legato alla fragilità degli ospiti", ha aggiunto Bergamaschi. I dati presentati sugli altri Paesi, hanno mostrato che rispetto al totale dell'eccesso di mortalità, i deceduti nelle Rsa sono stati il 66% in Spagna, il 61% in Norvegia, il 51% in Belgio, il 50% in Francia, e il 45% in Svezia e Scozia. A Milano sono stati appunto il 46%. 

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