Coronavirus, solo 300 nuovi contagiati in Italia: respira anche la Lombardia

Nella regione più colpita calano i ricoveri. Morti a quota 34 dopo il giallo ’zero decessi’ di domenica

Emergenza Coronavirus

Emergenza Coronavirus

Milano, 26 maggio 2020 - Il virus sembra voler mollare la presa. Ieri in Italia ci sono stati solo 300 contagi più del giorno precedente, il dato più basso dal 29 febbraio scorso. I morti con un tampone positivo al Coronavirus registrati ieri in Lombardia sono invece 34, dopo una domenica a zero decessi sulla valutazione della quale, tuttavia, l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha raccomandato "prudenza". Né gli ospedali né le anagrafi dei Comuni lombardi il 24 maggio hanno segnalato alla Regione nuove morti di persone per il Sars CoV 2, ma questo fatto, confermato ieri dalle autorità sanitarie lombarde, non permette ancora d’esser certi che domenica non sia morto nessuno con il Coronavirus in Lombardia: se infatti i decessi dei malati di Covid negli ospedali sono aggiornati quotidianamente, spiegano dalla Regione, non sempre è lo stesso per quelli registrati dai Comuni. Alla regione che ha pagato un tributo ufficiale di 15.874 vite alla pandemia (quasi metà delle 32.877 vittime contate ieri in Italia) è capitato più volte che un bollettino quotidiano meno pesante impedisse di cantar vittoria contro il virus.

Sull'argomento è intervenuto anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ospite questa mattina di Rtl 102.5: "Il dato degli zero decessi per coronavirus in Lombardia va preso con le pinze, purtroppo domenica la comunicazione dei dati non e' sempre precisa e perfetta, a volte arrivano in ritardo".  "La cosa che rasserena e' il numero dei nuovi contagi - ha spiegato - il dato sugli zero decessi e' assolutamente ufficiale, e' una cosa positiva ma non illudiamoci che sia finita. Non voglio dare troppo entusiasmo, gia' la gente lo ha manifestato, in questi ultimi giorni si sono viste le movide e gli assembramenti. Non vorrei che questi dati creassero eccessivo entusiasmo". 

I numeri che calano con più coerenza nell’epidemia lombarda continuano a essere quelli dei malati gravi: c’erano 3.721 persone ricoverate con un tampone positivo ieri nei reparti degli ospedali lombardi, 296 meno del giorno prima e quasi un terzo rispetto a Pasqua, quando superavano quota dodicimila. Erano 196 ieri i conclamati in terapia intensiva (più altre 27 persone attaccate a un respiratore in attesa dell’esito del tampone): poco meno di un settimo di quelli che si contavano il 30 marzo. La Lombardia, dove dall’inizio dell’emergenza sono stati fatti 675.882 tamponi a 400.252 persone, ha registrato in tutto 87.258 positivi al Coronavirus, +148 rispetto a domenica, ma i lombardi positivi in isolamento domiciliare ieri erano 26.647 (di cui solo 5.349 passati dall’ospedale), mentre i guariti, ‘liberati’ da un doppio tampone negativo, erano 40.820, in aumento di 434 dal giorno prima.

Gallera: "6.800 tamponi in più al giorno, 8.380 in 3 settimane"

"La rete dei laboratori della Lombardia riuscirà a processare da subito 6.800 tamponi in piu' al giorno. E, nel giro di 3 settimane, il dato salira' fino a 8.380 quotidiani, passando dall'attuale capacita' giornaliera complessiva di 15.200 a 23.580". E' quanto ha spiegato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, illustrando le azioni di potenziamento organizzative e tecnologiche messe in atto in questi giorni per l'esecuzione e la refertazione dei tamponi rinofaringei.

Fontana ringrazia personale internazionale

Oggi il presidente Fontana ha voluto ringraziare tutto il personale internazionale arrivato in regione nel corso della pandemia: "È stato molto importante, quando arrivarono i cubani, i samaritani dagli Stati Uniti eravamo nel pieno della tempesta e il loro aiuto ci è servito molto, hanno dato una mano ai nostri medici e infermieri per recuperare le energie che avevano speso in maniera esemplare". Per Fontana, l'aiuto di medici e infermieri provenienti da tutto il mondo è stato importante "anche per non farci sentire soli, per farci capire che nel mondo tanta gente guarda alla nostra regione, è pronta a collaborare con noi e ha affetto verso la nostra gente". Il contingente cubano è stato l'ultimo a partire e oggi è stato dismesso anche l'ospedale da campo realizzato a Bergamo dagli alpini con il personale di Emergency: "Sono arrivati un po' da tutto il mondo - ha ricordato il governatore lombardo - credo sia stato importante che in questa occasione ci sia stata la partecipazione di tutti, dagli Stati Uniti a chi a Bergamo si è dato da fare realizzando in pochi giorni l'ospedale all'interno della fiera, una dimostrazione di grande efficienza, disponibilità e capacità di affrontare le difficoltà con grande solidarietà nei confronti del prossimo".

Indice RO, preoccupa Sondrio

È la fase dell’equilibrio , della capacità da un lato di non disperdere i risultati sul contenimento dei contagi ottenuti con la "fase 1" e dall’altro di poter proseguire aperture e riduzione delle limitazioni della "fase 2". La riconquista della normalità, oppure di una convivenza sotto controllo con il virus, un confine tra i due scenari dello sviluppo di un’epidemia che ha come indicatore il valore R0, l’ormai familiare numero che indica la contagiosità di una malattia, intesa come potenziale trasmissibilità del virus. Quel numero che se è maggiore di 1 indica che ogni infetto contagia in media più di un’altra persona (se R0 è 2 ne infetta in media 2, se è 3 in media sono 3, ecc...) e quindi l’epidemia è in una fase di diffusione, mentre se R0 è inferiore a 1 indica che un infetto mediamente contagia meno di una persona, quindi le trasmissioni del virus rallentano e, con R0 vicino a 0, l’epidemia si estingue da sola. A sorpresa, più che Lodi, ferma a 0,65 (la migliore), e Bergamo Brescia (con 0,80), il territorio con l’indice più alto è Sondrio, 0,85. Nonostante i casi in numero assoluto siano bassi. È però anche una questione di prospettive.

Milano, giro di vite sulla movida

La stretta, preannunciata dalle dichiarazioni domenicali del sindaco Giuseppe Sala e del governatore Attilio Fontana, è stata pianificata ieri pomeriggio nel corso del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto a Palazzo Diotti dal prefetto Renato Saccone, e diventerà operativa stasera. Ecco la decisione: stop alla vendita per asporto di alcolici e super alcolici a partire dalle 19, così da scongiurare gli assembramenti di centinaia di persone in piedi all’esterno dei bar, come successo lo scorso weekend. I locali potranno restare aperti fino all’una, ma la vendita, dopo le 19, sarà riservata ai clienti che consumeranno le bevande all’interno degli esercizi commerciali o ai tavolini esterni, quindi dove sia possibile osservare le misure di distanziamento sociale. I divieti saranno estesi ai negozi di prossimità, specie quelli vicini ai luoghi più frequentati, mentre non riguarderanno i supermercati.

Salvini silenzia l'assessore Gallera

L’onda lunga delle dichiarazioni rilasciate venerdì dall’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, a proposito dell’indice di contagio è arrivata anche dentro la stanza del Pirellone dove ieri Matteo Salvini ha incontrato il governatore Attilio Fontana, gli assessori e i consiglieri regionali della Lega. Un vertice di partito come se ne fanno a cadenza regolare in Regione. Ma secondo quanto si riferisce da più parti, ieri il segretario del Carroccio ha caldamente invitato i suoi a ricalibrare la comunicazione istituzionale della Regione dando meno spazio a temi strettamente sanitari (dai tamponi ai test sierololgici fino agli indicatori quali l’indice di contagio) e dandone di più ai provvedimenti legati alla ripresa economica e alle necessità della stessa. Un invito, secondo alcuni fattosi a tratti esplicito e secondo altri rimasto invece sempre implicito, a ridurre l’esposizione mediatica dell’assessore regionale al Welfare, ora accentrando di più la comunicazione sulla figura del presidente Fontana ora dando spazio ad altri esponenti della Giunta. Un Salvini quindi infastidito dalla pioggia di polemiche e sfottò involontariamente provocata dalle parole di Gallera. 

Spostamenti fra regioni

Al momento è via libera per i movimenti tra regioni dal 3 giugno, ma la Lombardia rischia di essere tagliata fuori se dovesse essere ancora considerata a rischio. La decisione ufficiale del governo dovrebbe arrivare sabato, dunque questa è la settimana decisiva per quanto rigurda il monitoraggio dei dati.

I dati delle province

Calano leggermente i casi di coronavirus registrati nel Milanese rispetto a domenica. Nelle ultime 24 ore i positivi sono stati 46 in provincia (22.726) e 27 nel capoluogo (9.624). Scendono i nuovi casi di coronavirus anche nelle provincia di Brescia, dove si registrano solo 3 positivi al covid 19, mentre i contagiati a Bergamo sono 48, in calo rispetto al giorno prima. Domenica nel Bresciano i casi erano stati 59, mentre nella Bergamasca 72. Numeri in discesa anche nelle altre province lombarde, dove i nuovi casi, la maggior parte a una sola cifra, sono 3 a Como, 5 a Cremona, 4 a Lecco, 3 a Lodi, 21 a Monza Brianza, 4 a Pavia, 10 a Sondrio, 5 a Varese. Nella provincia di Mantova non ci sono stati nuovi contagi.

Dati delle province di lunedì 25 maggio
Dati delle province di lunedì 25 maggio