Coronavirus in Lombardia: meno decessi ma più contagi. Dai test rischio nuovi focolai

Dagli esiti dei test sierologici emerge che la maggior parte dei cittadini non è mai entrata in contatto con il virus

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Milano, 8 maggio 2020 - La Lombardia supera gli ottantamila contagi (precisamente 80.089), con un aumento nelle ultime 24 ore di 689 nuovi casi. I tamponi effettuati sono 15.488 tamponi, complessivamente 455.294 con una media di test giornaliera triplicata. Nel totale dei contagiati rientrano anche i 31 casi riguardanti il mese di aprile e rendicontati ieri. Rispetto al dato comunicato mercoledì, restano invariate a 480 le persone ricoverate nei reparti di Terapia intensive in Lombardia. Uno stop al trend in continuo calo dei giorni precedenti: -29 tra martedì e mercoledì mentre la flessione è stata di 23 in meno tra lunedì e martedì. Diminuisce ancora il totale dei pazienti ricoverati negli altri reparti degli ospedali Ieri erano 5.848, 231 meno rispetto a quanto risultava nella giornata di mercoledì. Sono 324 in più i pazienti che hanno superato il Covid-19 dopo un ricovero in ospedale o un passaggio al pronto soccorso. Sono 134 in più le vittime in Lombardia con un tampone positivo al Coronavirus, un incremento inferiore a quello di mercoledì (+222) ma ancora superiore ai decessi dei giorni precedenti quando erano stati 95 e 63 in più.

I dati delle province

Nella provincia di Milano i casi risultati positivi al coronavirus sono 20.893, 182 più di mercoledì (erano +243 martedì). Di questi, 8.766 nel capoluogo lombardo, 86 piu' di mercoledì (+91 il giorno prima). Oltre a quella di Milano, le province con più casi sono Bergamo (11.622 casi, +35), Brescia (13.391 casi, +124) e Cremona (6.178 casi, +27). I numeri nelle altre province: Monza e Brianza +81 (4.974), Sondrio +36 (1.266), Lodi +49 (3.204), Pavia +31 (4.652), Lecco +38 (2.419), Mantova +4 (3.221), Como +39 (3.440). Infine, Varese ha 24 nuovi casi cui bisogna aggiungere i 31 di aprile rendicontati solo ieri, per un totale di 3.073 positivi. 

Folla sui Navigli: bufera alla vigilia del primo weekend post-lockdown

Le immagini di folla sui Navigli, ieri pomeriggio all'ora dell'aperitivo, postate sui social hanno scatenato una vera e propria bufera. Stamattina il sindaco Beppe Sala ha assicurato che manderà più controlli e lanciato l'ultimatum ai cittadini: "Se non si cambia chiudo tutto". Preoccupati anche Massimo Galli "Se non passa la cultura della responsabilità passeremo dei guai" e Rezza, dell'Istituto Superiore di sanità ha sottolineato: "Quelle immagini fanno preoccupare: economia e salute non sono in contrasto. Bisogna aumentare i controlli sanitari proprio per favorire le riaperture". Intanto il popolo dei social si divide tra "State a casa" e "Foto fatte ad arte".

Fontana: comportamenti virtuosi per conquistare più libertà

Alla vigilia del primo weekend post-lockdown che funzionerà anche come test per gestire le prossime settimane, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, lancia un monito ai cittadini lombardi: "Se ci comporteremo con attenzione e seguendo le prescrizioni che ormai conosciamo, potremo conquistare un altro spazio di libertà e favorire così la piena ripartenza, soprattutto in vista della tappa del 18 maggio".

Test sierologici: la maggioranza non è immune

Intanto l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera ha reso noto che sono 33.306 i test sierologici effettuati fra personale sanitario (25.331) e soggetti in quarantena fiduciaria (7.975) dallo scorso 23 aprile nelle Ats della Lombardia. Dalle analisi dei referti, "si conferma una limitata siero prevalenza media fra gli operatori sanitari e si consolida l'indicazione in base alla quale le misure di quarantena hanno rappresentato un ottimo sistema per contenere la diffusione del virus: la metà dei cittadini in isolamento domiciliare non ha contratto il Covid e, di conseguenza, non ha rischiato di trasmetterlo". "Da questi ulteriori dati preliminari - aggiunge Gallera - risulta che la maggior parte dei cittadini non è mai entrata in contatto con il virus e quindi è potenzialmente suscettibile. Il rischio di nuovi focolai è concreto e le misure per la ripartenza devono tenere conto di questo aspetto". 

Galli: "Virus indebolito? Non c'è evidenza"

"Il virus si è affievolito? "Evidenze reali non ne abbiamo". Lo ha detto Massimo Galli, direttore Malattie Infettive Ospedale Sacco, in collegamento con Agorà su Rai3. "Ho un'interpretazione diversa di questa apparente attenuazione: credo che stiamo osservando dal punto di vista clinico la coda di un'epidemia che ha visto le persone più fragili presentare le forme più gravi in tempi precedenti a questo e attualmente abbiamo nei nostri ospedali persone che si sono spostate verso forme meno gravi rispetto a quelle cui siamo stati abituati all'inizio. Ma questo non vuol dire che si sia attenuato il virus, vuol dire che chi doveva andare male è già andato male alla prima ondata dell'infezione.  Perché per dire che il virus ha cambiato passo bisogna anche avere qualche evidenza molecolare che è mutato in maniera significativa. Non escludo che possa anche essere così ma questa è un'evidenza che al momento non abbiamo", conclude.

Rsa nella bufera tra inchieste e richieste danni

Nuove denunce di lavoratori del Pio Albergo Trivulzio nell'inchiesta sui contagi da coronavirus nella Rsa: un infermiere oggi ha raccontato di essere stato minacciato di licenziamento se non si fosse tolto la mascherina, mentre in una lettera un'altra lavoratrice ha ricostruito la carenza di dispositivi di protezione a oltre due mesi dall'inizio dell'emergenza. Intanto due dipendenti che hanno contratto il Covid 19 hanno chiesto il risarcimento danni, sostentendo l'esistenza di un "nesso" causale tra  le infezioni e la condotta della struttura nei giorni dell'emergenza. Bufera anche all'Istituto Palazzolo Fondazione Don Gnocchi, dove un lavoratore che denunciò quanto accadeva nella struttura facendo scattare l'indagine dei pm di Milano, ha ricevuto una lettera di licenziamento dalla cooperativa Ampast, che opera al Don Gnocchi. Altri dipendenti avrebbero ricevuto lettere di sanzione disciplinare in cui si preannuncia trasferimento in altre sedi.

​​Sperimentazione al San Raffaele: farmaco anti-artrite efficace

Il farmaco anti-artrite Anakinra si è dimostrato "efficace e sicuro" contro le forme più aggressive di infezione da Sars-CoV-2. Lo annuncia l'Irccs ospedale San Raffaele di Milano, che riporta i risultati di uno studio pubblicato su 'Lancet Rheumatology', secondo cui la molecola è "capace di spegnere l'eccessiva risposta immunitaria causata dalle forme gravi di Covid-19". La sperimentazione, su 29 pazienti ricoverati al San Raffaele in ventilazione non-invasiva e con quadri clinici ad alto rischio, è stata portata avanti all'interno di un maxi-studio clinico osservazionale su Covid-19.