Coronavirus in Lombardia, mille ricoverati in meno in un giorno

Calano i contagi a Milano. La svolta a Sondrio: zero casi nelle ultime 24 ore. Il vicepresidente Sala: "Il lockdown ha funzionato"

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Milano, 27 apile 2020 - Continua a diminuire il numero di pazienti in terapia intensiva o ricoverati per il coronavirus in Lombardia. Addirittura oggi i ricoverati sono calati di quasi mille unità (-956), mentre ieri il calo era stato di 8 e due giorni fa di 302. I pazienti in terapia intensiva, invece, calano di 26 unità (680), continuando la discesa di ieri (-18) e di due giorni fa (-32). "Rispetto al 3 aprile le abbiamo più che dimezzate, eravamo a circa 1.400, per la prima volta scendiamo sotto gli 8mila ricoverati", ha sottolineato il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, che ha aggiunto: "Questo significa che misure di lockdown hanno funzionato, stiamo reagendo in maniera molto forte". In Lombardia continua a calare la pressione sugli ospedali: sono 956 in meno i ricoveri nei reparti non di terapia intensiva a cui vanno aggiunti 26 posti letto in meno occupati in terapia intensiva. I decessi in totale sono 13.449, con un aumento di 124 rispetto a ieri (quando si era registrato un aumento di 56 morti). Il totale dei positivi in regione è di 73.479 con un aumento di 590 (ieri i casi positivi registrati erano +920) ma i tamponi effettuati sono stati solo 5.053 (12.642 quelli effettuati ieri) per un totale di 342.850. Sono i dati resi noti da Regione Lombardia.

I dati delle province

Diminuiscono i contagi da coronavirus a Milano e in provincia. Oggi, infatti, nel milanese si sono registrati 188 casi in piu' (18.559 in totale), mentre sono solo 79 i nuovi positivi registrati a Milano città (per un totale di 7.867). Nella Città metropolitana ieri si erano registrati 463 casi e due giorni fa 241, mentre a Milano rispettivamente 219 e 80. Nella provincia di Bergamo, tra le più colpite nelle scorse settimane, il dato dei contagi si mantiene stabile: nelle ultime 24 ore i nuovi casi registrati sono stati 37, per un totale degli infetti che è salito a 11.150. Ieri i numeri parlavano di 66 nuovi contagiati. A Brescia, invece, il dato ha fatto segnare un nuovo netto calo rispetto a ieri e a sabato: ieri si sono registrati 35 nuovi casi (totale 12.599). Ieri l'aumento era stato di 24 unità e sabato di 65. Numeri contenuti anche nelle altre province: a Como 3.076 casi, +51 nelle ultime 24 ore; a Varese 2.496 casi, +29; Monza Brianza 4.516, +39;  Lodi 2.936, +10; Pavia 4.129 +85; Sondrio 1.132, +0; Lecco 2.230, +53; Mantova 3.123, +18; Cremona 5.971, +5.

Sala: dati importanti grazie a pazienza dei cittadini

Per Sala quelli di oggi "sono dati estremamente importanti, frutto dell'impegno e del lavoro incredibile dei sanitari e di tutti quelli che operano nel settore della sanita', fino ai cittadini che hanno avuto la grande pazienza di restare in casa e di rispettare le regole regionali e nazionali". In questo quadro, Sala ha ringraziato chi ha scaricato l'applicazione della Protezione civile AllertaLom e ha invitato a fare "lo sforzo di compilare il questionario tutti i giorni. Le misure del lockdown hanno funzionato - ha aggiunto Sala, sottolineando in particolare la diminuzione dei ricoveri -. Per la prima volta scendiamo sotto gli 8 mila ricoverati".

Piano per riaprire le chiese

"Con la medesima sicurezza con cui alcune attività produttive riprendono, non è possibile autorizzare alcune cerimonie religiose?". In Lombardia si parla molto del fatto che si possano riaprire contestualmente all'avvio della fase 2 anche alcune funzioni religiose, e a sollevare il tema è anche il vicepresidente regionale Fabrizio Sala. "Se le misure di sicurezza sono uguali o superiori a quelle di attività che riaprono, perché no?", si domanda Sala. "Anche perché la fede è qualcosa di importante e forse rappresenta un po' di più che una semplice scritta su una Costituzione". 

"Regione Lombardia è al lavoro con Prefettura, Comune e Arcidiocesi di Milano per sostenere la possibilità di riaprire le chiese per le celebrazioni religiose in una cornice di massima sicurezza, all'insegna del distanziamento e dell'uso dei dispositivi di protezione". Lo comunica in una nota la stessa Regione. "L'auspicio - prosegue il comunicato - è quello di giungere al più presto ad una soluzione condivisa che possa tenere conto tanto delle esigenze di cautela, quanto della necessità di tornare a garantire il diritto di culto ai cittadini".

​Il nuovo Dpcm

ATTIVITA PRODUTTIVE - Confermato il calendario delle ripartenze delle attività produttive. Si comincia già domani, 27 aprile, con le aziende ritenute strategiche, dai cantieri dell'edilizia pubblica al manufatturiero per l'export con richieste di autorizzazione in deroga ai prefetti. Dal 4 tutte gli altri e il  commercio all'ingrosso funzionale a queste filiere.

SPOSTAMENTI - Ci si potrà muovere all'interno del proprio Comune e della propria Regione, non ancora invece in altre regioni se non per ragioni di lavoro o salute. Anche se cadrà il divieto, che era stato introdotto con il lockdown, di spostarsi dal luogo in cui ci si trovava verso quello di domicilio o di residenza. Sarà dunque possibile per gli studenti o i lavoratori o chiunque altro rimasto bloccato in un'altra città dal lockdown fare ritorno a casa.  INCONTRI - Sarà possibile vedere familiari stretti, genitori, sorelle, fratelli, nonni. Il che non vuol dire consentire riunioni di famiglia: resta valido il divieto di assembramenti, anche in casa. Soprattutto per proteggere i più anziani è prescritto l'uso della mascherina. ATTIVITA' MOTORIE -  Sarà consentita la ripresa dell'attività motoria non più nei pressi della propria abitazione, sempre individualmente o comunque a distanza di almeno un metro, con la sola eccezione di persone conviventi nella stessa casa. La regola della distanza vale anche per i giardini pubblici, che avranno con ingressi contingentati. Sì anche all'attività motoria con i figli o alle passeggiate con persone non autosufficienti. Potranno riprendere ad allenarsi gli atleti professionisti delle attività individuate dal Coni, non gli sport di squadra per i quali la ripresa potrebbe essere il 18 maggio. Per l'attività sportiva la distanza minima prevista è di due metri. Per la semplice attività motoria è invece di un metro.

MESSE E FUNERALI Accolte solo in parte le richieste della Cei per la ripresa delle funzioni religiose. Dal 4 maggio potranno essere nuovamente celebrati i funerali ma solo alla presenza degli stretti familiari (parenti di primo o secondo grado), non più di 15 persone, se possibile all'aperto e a distanza l'uno dall'altro. E tutti dotati di mascherina. No invece alle messe, riguardo la riapertura dei cimiteri si è preso tempo. BAR E RISTIRANTI  In attesa della riapertura di bar e ristoranti, viene confermata, a partire dal 4 maggio, la possibilità di fare ristorazione con le modalità di vendita da asporto oltre che di domicilio. Il consumo non deve avvenire all'interno del locale, né al suo esterno devono formarsi assembramenti in cui non si rispetta la distanza fra le persone. NEGOZI - Per gli esercizi commerciali al dettaglio la riapertura è fissata per il 18 maggio. Parrucchieri, barbieri, centri estetica riapriranno l'1 giugno assieme a bar e ristoranti. MUSEI E MOSTRE - Musei, mostre e luoghi culturali all'aperto riapriranno il 18 maggio.