Coronavirus in Lombardia: calano ricoveri, meno persone in terapia intensiva

In regione 65.381positivi (+1246) e 199 decessi. In flessione contagi a Milano e Brescia. Sala: "Confermato trend in calo, ma l'emergenza non è finita"

Battaglia contro il coronavirus

Battaglia contro il coronavirus

Milano, 18 aprile 2020 - In Lombardia sono 65.381 le persone positive al coronavirus (+1246, dato in crescita rispetto a ieri). I decessi sono +199, 12.050 dall'inizio dell'epidemia (ieri erano 243 le nuove vittime). I tamponi effettuati sono stati 11.818, per un totale di 255.331. Continua il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva, oggi -24 (947) e quelli nei reparti normali (10.042, -585). I dimessi sono arrivati a quota 42.342, 1629 più di ieri. "C'è dato confermato da chiamate 118 e 112 del calo degli accessi ai pronto soccorso e delle sempre più numerose guarigioni - ha detto il vice presidente della Regione Fabrizio Sala -. I dati dei decessi ci fanno però capire che siamo ancora in emergenza. Nella fase 2 sarà estremamente importante il rispetto delle norme e del 'distanziamento solidale'. Solo così si potrà iniziare una nuova normalità. I dati valutati in più giorni ci fanno dire che il tasso è in decrescita ma dovremo imparare a convivere con questo virus". 

Fontana: riapertura graduale, solo con ok della scienza

Il presidente della Regione Attilio Fontana in un video su Facebook ha spiegato di "pensare a una ripartenza graduata ma che ci dia la speranza di riprendere la nostra guida". Fontana ha ricordato che "la Regione Lombardia è stata la prima in Europa ad affrontare questo aggressivo virus e a confrontarsi con le conseguenze quindi - ha precisato - è chiaro che saremo estremamente cauti e rispetteremo tutte le regole che sono dettate dalla scienza". "Questo non toglie - ha concluso - che si debbano ascoltare le associazioni di categoria, le attività produttive, le università e i sindacati per pensare a una ripartenza, una ripartenza graduata ma che ci dia la speranza di riprendere la nostra guida". 

I dati di sabato 18 aprile
I dati di sabato 18 aprile

I dati delle province

Milano resta la provincia dove si sono registrati più casi da coronavirus in Lombardia nelle ultime 24 ore. I positivi sono aumentati a 15.546 (+269, mentre ieri erano stati + 325). Milano città registra invece 6.421 casi (+95), mentre ieri l'aumento era stato +161. A seguire Brescia 11.758 (+191), Bergamo 10.629 (+39), Cremona 5.407 (+94), Monza Brianza 4.042 (+67). A Como 2.439 (+154), a Lecco 2.030 (+25), a Lodi 2.714 (+36), a Mantova 2.863 (+115), a Pavia 3.536 (+88), a Sondrio 937 (+71), a Varese 2.106 (+85). 

I dati delle province di sabato 18 aprile
I dati delle province di sabato 18 aprile

AllertaLom: 930mila download

L'app AllertaLom ha raggiunto quota 930mila utenti e un milione e 700mila questionari inviati. "Siamo vicini a traguardo di un milione che servirà a nostri esperti per mappare il rischio e prepararci alla fase 2. Sarà anche utile durante la stessa fase 2. Stiamo lavorando per aggiungere sempre più funzioni, in modo che possa essere sempre più utile" ha detto il vice presidente Sala. "I tecnici sono all'opera- ha aggiunto - per riuscire a fare in modo che all'interno di uno smartphone si possano compilare questionari per diverse persone. Questa funzionalità sarà pronta tra mercoledì e giovedì". Come ricordato dalla Regione nella compilazione l'app chiede il cap di comune di residenza e di lavoro: "Per rispondere alle domande di chi lavora fuori dalla Lombardia o in Svizzerà a metà settimana prossima sarà predisposto un aggiornamento". Un ulteriore implementazione sarà fatta per i telefoni Huawei, con sistema operativo non Android. 

Le forniture di mascherine

Sono 8milioni i dispositivi distribuiti da Regione Lombardia, ieri sono stati distribuite 100mila mascherine a tassisti. "Stiamo facendo il possibile nelle nostre possibilità - ha detto Sala -. E' stato difficile nei primi momenti averne per tutti. Lo sforzo che si sta facendo è grande, contiamo di arrivare a obiettivo a breve. Anche perché per la fase 2 questi dispositivi sono fondamentali". 

Il video-ringraziamento

Si è aperto con un video di ringraziamento a tutti i Paesi che hanno sostenuto (e stanno sostenendo) la Lombardia nell'emergenza Covid-19 il consueto aggiornamento sui dati lombardi nella diffusione del Coronavirus: "Grazie a chi ha capito che eravamo e siamo una delle zone più colpite al mondo da questo tsunami. Noi come Wuhan, New York e Madrid. La solidarietà spontanea e diretta del mondo ci ha fatto capire che l'unico modo per affrontare questa pandemia è farlo tutti insieme".  Proprio oggi è atterrato alle 16 all'Aeroporto di Bergamo un aeromobile B767 dell'Aeronautica Militare Italiana con a bordo un contingente nazionale di 77 Infermieri reclutato dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, 28 dei quali destinati alle Ats di Milano e Varese e gli altri dislocati nelle strutture sanitarie delle Regioni limitrofe. 

Regione: riaperture fase 2 per filiere

Le riaperture nella Fase 2 non fatte in base ai codici Ateco (che classificano le aziende in base alla produzione) ma piuttosto per filiere: è questa una delle proposte che la Lombardia, a quanto si apprende da fonti regionali, ha intenzione di proporre all'incontro di questa sera presieduto dal premier Giuseppe Conte sulla ripartenza dopo il lockdown per l'epidemia di Coronavirus. La richiesta di ripartire per filiere produttive a cerchi concentrici è, infatti, una di quelle avanzate ieri nel tavolo regionale del patto per lo sviluppo che si è svolto ieri. Già dopo l'incontro il governatore Attilio Fontana aveva parlato della convinzione che la riapertura dovesse partire dai cantieri edili. Si tratta non solo di quelli pubblici ma anche di quelli privati. A quanto si apprende, si sta anche valutando il via libera al tessile, alla moda e alla filiera delle automobili. Ma attenzione va anche al settore dei mobilieri e dell'artigianato non aperto al pubblico dove non c'è una concentrazione alta di lavoratori. Il tutto, è l'intenzione, nel rispetto delle disposizioni sanitarie e a tutela della salute dei cittadini. 

Arcuri sui morti in Lombardia

"Tra l'11 giugno 1940 e il 1 maggio 1945 a Milano sono morti sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale 2mila civili, in 5 anni; in due mesi in Lombardia per il coronavirus sono morte 11.851 civili, 5 volte di più". Un riferimento numerico clamoroso quello fatto stamani dal commissario all'emergenza Domenico Arcuri. "Oltre alla solidarietà che dobbiamo ai lombardi e alla consapevolezza della gravità dell'emergenza in quelle terre, dobbiamo anche sapere che stiamo vivendo una grande tragedia, non l'abbiamo ancora sconfitta"

Trivulzio: a casa un terzo dei dipendenti

Circa 270 operatori sanitari del Pio Albergo Trivulzio sono a casa con sintomi Covid, alcuni di loro già risultati positivi al tampone. Lo riferiscono fonti rappresentative dei lavoratori della casa di riposo milanese, al centro dell'inchiesta della Procura per epidemia colposa e omicidio colposo. In tutto, oltre a medici, infermieri, operatori sociosanitari, lavoratori delle cucine, del magazzino e di  altri ambiti all'interno della struttura principale, i lavoratori sono 900. Alcuni degli operatori malati, tra cui un medico, sono ricoverati in gravi condizioni. Intanto emergono nuovi particolari dopo il blitz dei Nas che hanno sequestrato una "ingente mole di materiale" al Pat.