Covid, Pregliasco: "Peggio della prima ondata. E' facilissimo contagiarsi"

Il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi: la probabilità di cadere nell'infezione è generalizzata

Fabrizio Pregliasco

Fabrizio Pregliasco

Milano, 2 novembre 2020 -  "In questo momento davvero c'è una diffusione" del coronavirus Sars-CoV-2 "non dico omogenea, ma davvero molto ampia e peggiore della prima volta. Lo vedo nel contesto in cui vivo e lavoro, tra i familiari e gli amici: la probabilità di cadere nell'infezione è generalizzata". Lo ha detto stamani il virologo dell'università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, intervenendo ad 'Agorà' su Rai 3, per fare il punto sull'epidemia di Covid-19 in alcune aree d'Italia e nello specifico in quella milanese.

"L'elemento particolare è la pervasività di questo virus", ammonisce l'esperto, direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano: "E' facilissimo acquisirlo, magari sul lavoro, in un contesto comunitario, ma poi l'arrivo è a casa". E ancora: "La famiglia diventa un elemento moltiplicatore, proprio perché si abbassano per forza di cose le difese. Invece bisogna stare molto attenti - raccomanda - a fronte della presenza di soggetti asintomatici. "Il contact tracing - aggiunge l'esperto  -, cioè la capacità di individuare nuovi casi, ormai è in difficoltà ed è questo l'elemento che va tenuto in considerazione in un Dpcm, in una azione che ci permetta di abbassare la curva" epidemiologica.  Serve "un'azione che ci permetta di stringere" ulteriormente e "di abbassare questa curva". L'obiettivo fondamentale, ricorda infatti il virologo, è proprio quello di "abbassare la quota dei casi per riuscire a recuperare sperabilmente, con uno sforzo sulla medicina territoriale e le modalità diagnostiche, la capacità di tracciamento".

Pregliasco si dice favorevole a lockdown programmati, con cadenza periodica, che potrebbero aiutare il sistema a 'tirare il fiato': "Un andamento periodico ben venga, è un elemento da tenere in conto, modulandolo in modo rapido rispetto all'evoluzione della situazione". Ad avanzare l'ipotesi di lockdown programmati una settimana al mese era stata Antonella Viola, ordinaria di immunologia all'Università di Padova. "Questa patologia sarà con noi a lungo - ha detto il virologo - e quindi sarà importante abbassare la quota dei casi" per "riuscire a recuperare il contact tracing e contenere i contagi". A fronte di questo, la proposta di lockdown periodici è "un pò come si faceva con la pentola a pressione, ogni tanto si faceva sfiatare il vapore" per ridurre la pressione all'interno. Il lockdown selettivo per età, invece, che permetterebbe di tenere lontani gli over 70 dal rischio di infezione, per Pregliasco "non è la soluzione", ma serve "un'attenzione generalizzata a ridurre il contagio".