MILLA PRANDELLI
Cronaca

Marito e moglie morti in montagna: "La figlia non ha smesso di aspettare i genitori"

Parlano i soccorritori che si sono presi cura della bimba rimasta sola dopo che mamma e papà sono morti in un istante precipitando in un dirupo

Fabrizio e Valeria Marchi

Borno (Brescia), 2 febbraio 2021 - "Fabrizio e Valeria Marchi, quando sono caduti si trovavano lungo una strada sterrata frequentatissima sia in estate sia in inverno. Purtroppo lei è scivolata su un tratto di neve ghiacciata e lui l’ha seguita per cercare di aiutarla. Sono caduti per parecchi metri. La prima a fermarsi è stata lei. Suo marito ha continuato ad andare verso il basso per almeno altri 100 metri". Jgor Gheza, di Borno, è il capostazione di Breno della V Delegazione Bresciana del Soccorso Alpino e Speleologico lombardo: il primo dei tecnici di elisoccorso ad essere calato nel punto in cui marito e moglie sono precipitati. In precedenza era stato lasciato dall’elicottero sulla strada dove si trovavano la figlioletta dei due e la coppia di amici con cui stavano passeggiando.

"Abbiamo localizzato la donna e fatto calare il medico dell’ambulanza del 118 di Brescia – spiega Gheza – poi siamo risaliti a bordo, per cercare il marito, che era piuttosto lontano. Entrambi erano deceduti, dopo quella lunga caduta su un terreno particolarmente impervio". "La chiamata alla Soreu Alpina è arrivata attorno alle 13 – sottolinea Gheza – l’elicottero si è mosso immediatamente lasciando il mio collega dove si trovava la bimba, che nel frattempo era già stata raggiunta da uno dei miei ragazzi: Gianluca Dovina di Angolo, che era in quella zona e che quindi è arrivato prestissimo. È stato lui il primo a incontrare la piccola, che purtroppo ha visto mamma e papà scivolare. Ha impiegato molto tempo a rassicurarla perché lei voleva aspettarli lì. Poi si è convinta a scendere con lui ad Angolo, perché le è stato spiegato che i suoi genitori erano stati portati in ospedale. Non ha smesso un attimo di sperare di rivederli".

In un istante ha perso i genitori e ora ad occuparsi di lei saranno i nonni e i parenti, immediatamente accorsi. Oltre ai tecnici della stazione di Breno c’erano quelli di Clusone supportati dai vigili del fuoco del distaccamento permanente di Darfo Boario Terme, che hanno raggiunto Dovina e gli altri volontari lungo il percorso per scendere verso Angolo. Tutti i soccorritori hanno collaborando per prendersi cura della piccola e della coppia di amici, profondamente spaventati. Anche i pompieri, come i soccorritori del Soccorso Alpino, hanno raccontato di un "È stato un momento terribile. Non avevamo mai provato nulla del genere proprio perché è stata coinvolta una bimba di appena cinque anni". Il percorso su cui si trovava la famiglia Marchi è molto battuto sia in estate che in inverno. "Lo si prende a Castione della Presolana – spiega Pino Mazzucchelli, capo della V delegazione bresciana – e solitamente non rappresenta particolari difficoltà perché è piano. Il problema è che con l’inverno anche i percorsi facili possono essere pericolosi. Purtroppo in montagna non si deve mai dare nulla per scontato".