Covid, contagi quintuplicati dalla scoperta di Omicron: 3 milioni al giorno. Il quadro

Italia terza sul pianeta, nuovi record in India, Germania e Usa. Adele annulla tutti i concerti, il Giappone ferma la produzione di auto. Il mistero Cina: zero decessi e pochi casi

La profilassi in Indonesia, uno dei Paesi più flagellati dal virus

La profilassi in Indonesia, uno dei Paesi più flagellati dal virus

La pandemia di coronavirus non si arresta sul pianeta, ma con una progressione molto diversa a seconda delle latitudini. E con cnseguenze fino a ieri impreviste, anche sullo spettacolo e sulla produzione industriale. Vediamo alcune delle ultime novità nel dettaglio. 

Il bilancio nel mondo

Sono oltre tre milioni i contagi giornalieri di Covid-19 registrati in tutto il mondo tra il 13 e il 19 gennaio, secondo un conteggio dell’agenzia Afp, che si basa sui bollettini ufficiali dei singoli Paesi. La cifra e’ piu’ che quintuplicata dalla scoperta della variante Omicron, a fine novembre. Le regioni che attualmente registrano il maggiore incremento sono l’Asia (385.572 casi giornalieri in media negli ultimi sette giorni, +68% rispetto alla settimana precedente), il Medio Oriente (89.900 casi giornalieri, +57%) e l’America Latina/Caraibi (397.098 casi giornalieri, +40%). Fino a questa mattina la pandemia da Covid-19 ha provocato nel mondo, stando ai dati dell’autorevole database della Johns Hopkins University, poco meno di 342 milioni e 600mila contagi, progredendo, nonostante nove miliardi e 750 milioni di dosi di vaccino somministrate, a un ritmo finora mai visto. Ciò non toglie che i sieri immunizzanti stiano dando prova di una straordinaria efficacia, abbattendo drasticamente i ricoveri ospedalieri e più in generale le forme gravi della malattia.

L'Italia al terzo posto

Fatto sta che i numeri delle infezioni su scala planetaria, sospinti dalla variante Omicron, sono impressionanti. Basti pensare che solo nelle ultime quattro settimane le positività accertate nel mondo sono state oltre 63 milioni, di gran lunga la cifra più alta mai rilevata in un arco di tempo simile. Va sottolineato che, sempre relativamente alla quantità di contagi osservati negli ultimi 28 giorni, l’Italia è al terzo posto a livello mondiale con ben 3.901.202 positività rilevate, sotto solo agli Stati Uniti (17.484.611) e alla Francia (6.721.223).

La rinuncia di Adele

La pop star Adele ha annunciato, in lacrime e all‘ultimo minuto, che per colpa del Covid-19 tutti i suoi concerti a Las Vegas sono stati posticipati a data da definire. “Mi dispiace, ma lo spettacolo non e‘ pronto“, ha fatto sapere la cantante britannica, mentre il coronavirus ha contagiato meta‘ della sua squadra alla vigilia della prima esibizione. Lo scorso novembre, poco dopo l‘uscita del suo quarto album in studio “30”, la star aveva rivelato che si sarebbe esibita ogni fine settimana per 12 settimane, a partire dal 21 gennaio a Las Vegas: 24 concerti al Caesars Palace, i primi dal vivo dopo cinque anni di stop. “Abbiamo fatto il possibile per preparare tutto in tempo, ma siamo stati travolti dai ritardi nelle consegne e dal Covid“, ha spiegato Adele in un video su Instagram. “Meta‘ della mia squadra ha il Covid ed e‘ stato impossibile completare lo spettacolo. Sono imbarazzata e arrabbiata“, ha continuato la cantante, scusandosi ancora una volta con “tutti quelli che hanno fatto il viaggio“ per partecipare allo spettacolo. “Stiamo riprogrammando tutte le date“, ha poi assicurato. 

Il caso Germania

La Germania ha registrato un nuovo incremento record di casi giornalieri di Covid-19: 140.160 nelle ultime 24 ore, secondo i dati aggiornati del Robert Koch Institute (Rki), che riferisce anche di 170 nuovi decessi. Si tratta del terzo giorno consecutivo in cui il Paese aggiorna il record assoluto dei contagi da inizio pandemia. Ieri, la cifra delle nuove infezioni annunciate era stata 133.536 con 234 morti. L’incidenza - la media dei nuovi casi ogni 100 mila abitanti su sette giorni - ha superato per la prima volta la soglia dei 600 (638,8). 

Il Giappone e le auto

L’ultima ondata di Covid-19 in Giappone ha costretto i produttori di auto, a partire da Toyota, a sospendere la produzione in diverse fabbriche. Si tratta di un’ulteriore tegola in testa, dopo che la carenza di chip ha già portato a un ridimensionamento dell’output. Toyota ha annunciato che sospenderà le attività produttive su 21 linee di produzione in 11 fabbriche in Giappone per quattro giorni. In tutto la principale casa automobilistica mondiale opera 14 fabbriche nel Sol levante. La pandemia porterà il calo di produzione di questo mese a 47mila veicoli, 27mila in più rispetto a quella già annunciata a causa della carenza di chip. Toyota ha già annunciato che la sua produzione totale per l’anno fiscale in corso, che termina alla fine di marzo, non raggiugerà il target di 9 milioni di veicoli a causa della strozzatura della catena di approvvigionamento dovuta alla carenza globale di semiconduttori. La produzione del prossimo mese è stata ridimensionata a 700mila vetture, 20 per cento in meno rispetto alla precedente previsione.

I numeri (strani) della Cina

La Cina ha riportato il numero più basso di nuovi casi locali di Covid-19 in quasi due mesi, a due settimane dall’apertura dei Giochi invernali di Pechino 2022: 23 (73 includendo le infezioni importate) contro 43 (66) del giorno prima, in base ai dati aggiornati a giovedì diffusi dalla Commissione sanitaria nazionale. Si tratta di un trend in calo per il quarto giorno di fila e con un carico giornaliero che è il più basso dal 29 novembre. La provincia dell’Henan e la città portuale di Tianjin, due aree che hanno riportato la maggior gran parte dei casi in Cina negli ultimi 10 giorni, ne hanno registrati meno di 10 ciascuna. La capitale Pechino ne ha denunciati cinque, mentre un’altra manciata di infezioni sono state segnalate nelle città di Zhuhai e Xìan. I casi importati a livello nazionale sono stati 50 e quelli asintomatici 31, che portano a 765 il totale delle persone sotto osservazione medica. Nessun nuovo decesso è stato segnalato, lasciando il bilancio delle vittime a 4.636. Le infezioni complessive sono salite a quota 105.484.

La progressione in India

Non si arresta la progressione impressionante dei contagi in India che purtroppo ha visto aumentare anche oggi sia le positività che i decessi dopo che ieri per la prima volta in otto mesi era stata superata la soglia dei 300mila casi in 24 ore (317.532). Secondo i dati appena diffusi dal ministero della salute di Nuova Delhi, infatti, nel subcontinente si sono contate tra ieri e oggi ben 347.254 nuove infezioni da Covid nonché altre 703 vittime (contro le 491 di ieri). Dalla comparsa del morbo, in India hanno ormai perso la vita ben 488.396: si tratta del bilancio più pesante a livello mondiale dopo quelli di Stati Uniti e Brasile. I casi attivi di Covid-19 hanno superato la soglia dei venti milioni mentre l’impennata guidata da Omicron sta impattando pesantemente ovunque. Per la precisione, i casi attivi accertati ormai 20.18.825, il numero più alto in 235 giorni, e rappresentano il 5,23 per cento delle infezioni totali Il tasso di positività giornaliera è salito al 17,94%, mentre il tasso di positività settimanale è al 16,56%.