Riapre il casinò di Campione, si torna al tavolo verde: obiettivo riprendere il lavoro

Como, a mezzogiorno i primi 200 giocatori entrano nel tempio dell’azzardo dopo tre anni e mezzo di chiusura

Le sale si riempiono di giocatori e i croupier lavorano

Le sale si riempiono di giocatori e i croupier lavorano

Campione d'Italia (Como) - C’è chi ha detto alla moglie che non tornava a pranzo perché doveva rivedere un vecchio amico, chi ha finto un contrattempo di lavoro e chi prima di uscire di casa ha indossato la cravatta fortunata. Altri senza il bisogno di ricorrere a sotterfugi prima di sedersi ai tavoli hanno addirittura postato un selfie per dare appuntamento agli amici, felici come bambini di tornare nell’immenso casinò che da ieri a mezzogiorno è tornato ad accogliere i suoi giocatori. Ognuno di loro ha portato con sé riti e scaramanzie rimasti chiusi nel cassetto per tre anni e mezzo, esibiti in quell’immenso palcoscenico che è il Casinò Campione d’Italia, risorto dalle sue ceneri dopo il fallimento disposto tre anni e mezzo fa dal tribunale di Como

Diceva Fedor Dostoevskij che "dappertutto gli uomini non fanno altro che togliersi o vincersi qualcosa a vicenda". Un modo elegante per dire che siamo tutti un po’ giocatori spinti dal desiderio, per qualcuno la brama, di ciò che ci manca. Di fronte a una realtà che spinge ai margini per tanti l’azzardo non è solo una forma di gioco, ma anche un modo per sognare un’altra vita.

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"È una grande soddisfazione essere riusciti nell’arco di un anno a completare il progetto di riapertura – ha spiegato il sindaco Roberto Canesi, ieri a mezzogiorno in attesa dell’arrivo dei clienti insieme ai croupier e tutti gli altri 174 dipendenti –. Dobbiamo ringraziare tutte le persone che si sono impegnate in questa complessa vicenda e lo stesso Tribunale di Como che ha dimostrato sensibilità e fiducia nei confronti di Campione, delle sue potenzialità e dei suoi lavoratori. Ora sta a noi campionesi e addetti dimostrare di essere degni di quella fiducia e capaci di gestire e sviluppare al meglio questa importante azienda del nostro territorio, senza minimamente ricadere negli errori del passato".

Quindi soddisfazione "ma anche massima attenzione allo sviluppo futuro". Per ora a vincere è stata la comunità di Campione d’Italia, dove l’azzardo rappresenta la prima industria del paese. "È importante che la gente comprenda che il riavvio della casa da gioco con le sue sinergie non sarà la panacea dei problemi anche occupazionali di Campione, ma semplicemente un primo passo verso la normalizzazione economica finanziaria del territorio". Non ci saranno più solo slot machines e roulette nella seconda vita del Casinò, ma anche spazio per negozi, ristoranti e finalmente tanto lavoro per tutti. La scommessa infondo è proprio questa. Segui gli aggiornamenti sul sito: www.ilgiorno.it