Variante brasiliana, lo studio: resistente ad anticorpi e plasma, meno ai vaccini

I test condotti da un team di ricerca statunitense: perdita di efficacia più limitata rispetto a quella sudafricana

Un ricercatore del dipartimento scientifico militare del Celio  (Ansa)

Un ricercatore del dipartimento scientifico militare del Celio (Ansa)

La variante brasiliana del coronavirus Sars-CoV-2 "può rappresentare una minaccia per le terapie a base di anticorpi monoclonali" attualmente disponibili, ma "meno per l'efficacia protettiva dei nostri vaccini". E' la conclusione a cui approda un team di ricercatori Usa, che - in uno studio disponibile in versione preprint sulla piattaforma Biorxiv, non ancora sottoposto a peer review - ha condotto una serie di test per valutare la sensibilità di questa variante alla principale arma su cui il mondo sta puntando per sconfiggere il virus, cioè i vaccini anti-Covid, ma anche ai monoclonali e al plasma convalescente.

La variante brasiliana P.1 è risultata refrattaria a più anticorpi monoclonali, 6,5 volte più resistente alla neutralizzazione da plasma convalescente e più resistente, ma non come ci si aspettava, ai sieri dei vaccinati. Gli autori - scienziati della Columbia University di New York e del Vaccine Research Center dei National Institutes of Health (Nih) di Bethesda - precisano che "l'entità della perdita" di 'potere neutralizzante' è stata "modesta e non così sorprendente come è stato osservato per un'altra variante, quella sudafricana". Gli esperti hanno creato uno pseudovirus Sars-CoV-2 con tutte e 10 le mutazioni della variante brasiliana e hanno valutato la sua suscettibilità alla neutralizzazione di 18 anticorpi monoclonali, di 20 campioni di plasma convalescente e 22 sieri di vaccinati con vaccino anti-Covid Pfizer e Moderna.

Tra i monoclonali messi sotto esame ci sono anche i 4 che hanno l'autorizzazione all'uso di emergenza negli States, cioè bamlanivimab, etesevimab, imdevimab e casirivimab (quest'ultimo è l'unico di quelli con Eua che mantiene la sua attività). Fra gli altri monoclonali esaminati, alcuni hanno mantenuto l'attività. I sieri dei vaccinati usati per i test erano 12 di persone immunizzate con Moderna e 10 con Pfizer. L'entità del calo di attività neutralizzante è stata limitata: 2,8 volte per Moderna, 2,2 per Pfizer. "Pertanto, la minaccia di un maggior rischio di reinfezione o di una riduzione della protezione vaccinale" per la variante brasiliana "potrebbe non essere della stessa misura di quella osservata con la variante sudafricana", concludono gli autori.