Cantieri infiniti in Lombardia, la locomotiva d’Italia deraglia sulle strade

Contenziosi, progetti mai conclusi e strozzature per il traffico. Ritratto di un territorio che ha bisogno di cure

Un cantiere della Pedemontana

Un cantiere della Pedemontana

Milano, 17 febbraio 2022 -  Una “locomotiva d’Europa“ spesso costretta a viaggiare a scartamento ridotto la Lombardia, penalizzata da infrastrutture datate e in molti casi sottodimensionate o del tutto insufficienti. In una regione che continua a muoversi essenzialmente su gomma strade e autostrade sono il nervo scoperto, perennemente intasate da auto e mezzi pesanti che ogni giorno si spostano, a milioni, da e verso le città e i loro distretti industriali. L’elenco delle incompiute è lungo e ricco di nomi spesso ricorrenti, su tutti quello di Pedemontana inseguita come una chimera da almeno tre generazioni di politici lombardi e ancora in larga parte da completare tra rimpensamenti, fondi da trovare e mille polemiche. Inaugurata nel 2015 e mai conclusa la nuova autostrada che dovrebbe collegare Bergamo con Varese passando per la Brianza. Prima di rimettersi al lavoro gli operai dovranno attendere l’esito del ricorso presentato da Saipem e le aziende sconfitte nell’assegnazione del maxi appalto da un miliardo di euro nelle tratte B2, da Lentate e Cesano Maderno, e la C da Cesano a Vimercate, contro i vincitori capeggiati da Webuild, Pizzarotti e Astaldi. Non va meglio sul lago di Como dove a far penare gli automobilisti sono la Statale Regina, sul ramo Comasco, e la Statale 36, che collega Milano con la Valchiavenna passando per il ramo lecchese. La prima strada è chiusa da novembre a metà lago per il via ai lavori della Variante della Tremezzina, opera da 500 milioni di euro finanziata grazie ai fondi dello Sblocca Italia. Per permettere al lungolago di respirare le auto verranno spostate a mezza costa, in una sistema di tunne e gallerie lunghe quasi 13 chilometri. Se tutto andrà bene i lavori si concluderanno tra sette anni. Sull’altro ramo del lago la Statale 36 è la via più veloce di collegamento con la provincia di Sondrio, oltre che una delle strade più trafficate d’Italia e in cima alle classifica dell’Anas per le strade pericolose. in tema di incidenti non è seconda a nessuno la Statale dei Giovi, nel tratto che collega Milano con Meda. lo stesso dicasi dalla A4 in corrispondenza del nodo autostradale A8 Milano-Varese e Viale Certosa, dove ormai non si contano più le code in entrata e in uscita dalla città. A Lecco sono ancora in attesa del completamento della Lecco-Bergamo, una storia infinita che prosegue almeno da vent’anni a questa parte. A novembre dell’anno scorso Anas e Provincia di Lecco hanno firmato una convenzione per completare l’opera e da Roma è stato annunciato uno stanziamento di 40 milioni di euro, che arriveranno però solo tra un anno. Più che i progetti, di cui sono pieni i cassetti, a mancare è il tempo. In attesa ci sono i lavori sulla Torino-Milano-Genova, attraverso una serie di interventi, che vanno dal quadruplicamento della Milano-Pavia, all’alta velocità Milano-Tortona-Genova, così come per la tratta Torino-Alessandria-Genova. Investimenti anche per il Nodo di Genova e il Terzo Valico dei Giovi, oltre che per la linea Brescia-Verona Padova. I fondi con il Pnrr non sono più un problema, ma la locomotiva Lombardia ha fretta e non può fermarsi altrimenti rischia di deragliare.