REDAZIONE CRONACA

Bracconaggio in Lombardia, altri 12 cacciatori denunciati in una settimana

Otto cacciatori bresciani e quattro milanesi denunciati per richiami acustici vietati e uccisione di specie protette

Fucile da caccia in una foto Reuters

Milano, 2 novembre 2016 - Le guardie giurate venatorie del Wwf della Lombardia stanno effettuando attività di prevenzione e repressione del bracconaggio sul territorio regionale. Nell'ultima settimana sono stati denunciati 12 cacciatori (8 a Brescia e 4 a Milano) per l'utilizzo di richiami acustici vietati e uccisione di specie protette, portando il totale dei cacciatori denunciati in questa stagione venatoria a 40. "I quattro cacciatori denunciati a Milano - spiega in una nota Antonio Delle Monache, coordinatore regionale guardie Wwf Lombardia - sono stati sorpresi nelle campagne di Albairate mentre cacciavano allodole con richiami acustici vietati. Tempestivo l'intervento della Polizia della città metropolitana di Milano che ha provveduto al sequestro delle armi, dei richiami vietati e della fauna abbattuta. L'episodio è molto grave perché vede coinvolti cacciatori residenti in provincia di Milano a dimostrazione che le cattive abitudini si stanno diffondendo anche tra cacciatori un tempo più rispettosi della normativa". Nel milanese "notiamo un notevole incremento delle segnalazioni di atti di bracconaggio e di violazioni alle norme di sicurezza sull'attività venatoria come distanza da case e strade. Appare evidente che la riduzione degli agenti della Polizia della città metropolitana, destinati alla vigilanza ittico-venatoria, a sole cinque unità lascia ampio spazio a chi voglia bracconare nel milanese".

Più in generale, si spiega nella nota, "in Lombardia assistiamo al boom di utilizzo di richiami acustici e soprattutto di telefoni cellulari dotati anche di applicazioni destinate proprio alla caccia: applicazioni che funzionano anche in background cercando di eludere i controlli. I cacciatori colti in flagranza di reato si vedono così sequestrare l'apparecchio telefonico, che verrà sottoposto a confisca". Proprio nel bresciano, in Val Camonica nel comune di Ono San Pietro, un cacciatore utilizzava un telefono cellulare collegato ad una cassa acustica: telefono, cassa e fucile venivano sequestrati dai carabinieri di Capo di Ponte. Nel bresciano veniva denunciato anche un capannista ad Angolo Terme per l'uccisione di uccelli protetti e ben 5 cacciatori venivano colti utilizzando richiami e sparando a specie protette in una area circoscritta compresa trai comuni di Rudiano e Roccafranca. Per finire oggi un cacciatore nel comune di Capriano del Colle è stato sorpreso a cacciare da capanno sempre con un richiamo acustico. L'attività antibracconaggio è stata svolta in stretta collaborazione con le guardie volontarie venatorie della Provincia di Brescia e dell'Arcicaccia e con il corpo di Polizia provinciale di Brescia, che ha provveduto al sequestro delle armi da caccia, del richiamo vietato e della fauna protetta uccisa".