
Livelli di polveri sottili sopra i limiti pericolosi per la salute
MILANO – Stop alle auto più inquinanti, riscaldamenti giù di un grado nelle case, impianti termici alimentati a legno fermi così come le attività di concimazione nei campi. Da oggi scattano le misure di primo livello di contenimento all’inquinamento dell’aria. Le restrizioni e i divieti interessano le otto province della Lombardia che hanno sforato i valori massimi di Pm10 previsti dalla legge. I dati pubblicati lunedì da Arpa Lombardia, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, riferiti alle concentrazioni di particelle sottili (aggiornati a domenica) hanno evidenziato il quarto giorno consecutivo di superamento del valore limite giornaliero di Pm10 (50 microgrammi per metrocubo d’aria) nelle province di Bergamo e Brescia.
Tre giorni da bollino rosso a Milano, Monza, Pavia, Lodi e Cremona; due a Mantova che, tuttavia, fa segnare il valore giornaliero più alto tra le centraline posizionate nelle città capoluogo. Domenica il Pm10 è salito a 60, dieci punti sopra il limite. Cremona con 58, Lodi con 57 e Pavia con 55 completano il quadro di sofferenza che si respira nella Bassa Lombardia. Anche Brescia (56) e Bergamo (54) sono tra le province con più smog, mentre Milano e Monza (entrambe 52) superano di poco la soglia massima. Le concentrazioni scendono in Alta Lombardia: domenica Sondrio aveva un Pm10 fermo a 14, Lecco a 19, Varese a 23, Como a 34.
C’è poi un secondo aspetto: il numero di giornate durante l’anno in cui i valori sono stati superati. Il limite è di 35: Monza e Lodi sono già oltre, Brescia, Cremona e Pavia a un passo. Milano e Bergamo, entrambe a quota 26, potrebbero salvarsi da qui al 31 dicembre. Intanto da oggi entra in vigore lo stop delle auto più inquinanti (fino a Euro 1 benzina e Euro 4 diesel) e degli impianti termici a biomasse legnose fino alla categoria 3 stelle. Vietati spargimento di liquami zootecnici e combustioni all’aperto. Nelle case si dovrà abbassare di un grado i riscaldamenti. Le misure interessano i Comuni con oltre 30mila abitanti e in quelli che hanno aderito su base volontaria.