"Caduta non verticale", la piccola Fatima lanciata dal quarto piano: patrigno in carcere

Il 32enne ora è accusato di omicidio volotnario. Il corpicino ha toccato il suolo a circa 2 metri e 60 rispetto al balcone: troppo lontano per una semplice caduta

Fiori nel punto in cui è precipitata Fatima (Ansa)

Fiori nel punto in cui è precipitata Fatima (Ansa)

Torino, 8 aprile 2022 - Sono stati degli accertamenti tecnici supplementari che hanno portato alla modifica dell'accusa, da omicidio colposo a omicidio volontario, per Mohssine Azhar, il 32enne di origine tunisina in carcere per il caso della piccola Fatima, che lo scorso 13 gennaio perse la vita dopo essere precipitata dal balcone in una palazzina in via Milano a Torino. I consulenti della procura, Roberto Testi e Giorgio Chiandussi, insieme alla polizia scientifica hanno incrociato i calcoli sulla traiettoria della caduta con le ferite trovate sulla bambina e hanno concluso che non si poteva trattare di un evento accidentale.

Il corpicino ha toccato il suolo a circa 2 metri e 60 rispetto al balcone: troppo lontano, quindi, per ipotizzare che fosse semplicemente scivolata dalle mani di Azhar. Una telecamera di sorveglianza ha anche ripreso il momento dell'impatto sull'asfalto: dall'analisi del filmato (che dura un paio di secondi) si ricava, secondo gli specialisti, che la caduta non è stata verticale. Un grosso aiuto alle misurazioni è arrivato dal lavoro della polizia scientifica, che ha eseguito una mappatura in 3D dei luoghi servendosi di un laser scanner.