Inchiesta Covid, l’avvocato delle vittime: “Le istituzioni sapevano e non hanno fatto niente”

L’associazione Sereni e Sempre Uniti ha presidiato il palazzo di giustizia di Bergamo: “L’inchiesta riscrive la storia, non era uno tsunami contro cui non si poteva fare nulla”

Consuelo Locati accerchiata dalle telecamere questa mattina al palazzo di giustizia di Bergamo

Consuelo Locati accerchiata dalle telecamere questa mattina al palazzo di giustizia di Bergamo

Bergamo - "Con questa indagine si è riscritta la storia. Hanno sempre detto che era uno tsunami contro cui non si poteva fare nulla, invece non è stato uno tsunami:  almeno a partire dal 5 gennaio 2020 le istituzioni erano al corrente, ma non fanno fatto nulla". Così Consuelo Locati, uno degli avvocati dell'Associazione Familiari Vittime Covid 19 Sereni e Sempre Uniti che rappresenta i famigliari di numerose vittime, commenta la chiusura dell'inchiesta della Procura di Bergamo sul Covid.

L’associazione ha presidiato questa mattina l’ingresso del palazzo di giustizia di Bergamo per testimoniare la vicinanza ai magistrati e lo sprone a proseguire nelle indagini. L’inchiesta bergamasca - dice Locati - dà "grande forza alle famiglie per onorare la memoria di chi non c'è più, ridà la dignità che gli è stata tolta anche nella sepoltura. Questa è una prima fase processuale".

L’avvocata ha poi voluto ringraziare i magistrati che in questi tre anni hanno portato avanti un’indagine complessa e molto articolata. "Il nostro è un grazie immenso per questa  indagine - ha - e per il coraggio dei magistrati di Bergamo che non hanno archiviato e hanno cercato di dare risposte in un territorio devastato dai lutti".