Belluno, si lancia con la tuta alare e si schianta al suolo: muore base jumper di 46 anni

Tragedia in montagna: a lanciare l'allarme il compagno di volo che non ha più visto l'amico

Lo sport estremo del base jumping

Lo sport estremo del base jumping

Belluno, 12 agosto - Un base jumper di 46 anni ha perso la vita dopo il lancio con la tuta alare dalla cima del Framont, nel bellunese.  Alle 10.30 la Centrale del Suem, il Servizio sanitario di urgenza ed emergenza medica, è stata allertata da un altro base jumper, lanciatosi con la tuta alare assieme a un amico dalla cima del Framont:  dopo essere atterrato a Listolade lo aveva atteso invano per mezz'ora. A quel punto l'elicottero del Suem di Pieve ha effettuato un sorvolo lungo la probabile traiettoria di volo, individuando poco dopo il corpo in un canale sotto la parete verticale, nei pressi di Taibon Agordino. Sbarcati con un verricello, tecnico di elisoccorso, medico e soccorritore, non hanno potuto che constatare il decesso dell'uomo. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, i soccorritori hanno ricomposto la salma e l'hanno recuperata, per trasportarla a valle, dove attendevano i carabinieri e il carro funebre. 

Un sport molto più che estremo

Il base jumping è stato "inventato" all'inizio del secolo soccorso: consiste nel lanciarsi nel vuoto da palazzi, antenne, ponti o rilievi per poi atterrare grazie a un paracadute. Un hobby pericoloso, tanto che alcuni Stati hanno dichiarato illegale la disciplina costata la vita a circa 400 persone da inizio anni Ottanta.