Autocertificazione falsa, oltre la multa cosa rischio se mi fermano?

Aduc prova a fare chiarezza: certa la multa, dai 400 a 1.000 euro, mentre il reato penale è legato all'interpretazione del giudice sul "valore" del Dpcm

Un controllo per verificare l'autocertificazione

Un controllo per verificare l'autocertificazione

Milano, 31 marzo 2021 - Sarà la vicinanza del ponte di Pasqua in zona rossa, sarà il tempo splendido, sarà che di stare a casa non ne possiamo più ma sui gruppi facebooke sui social, in primis quelli dedicati ai motociclisti,impazza una domanda: cosa rischio se mi fermano con un'autocertificazioni con motivazioni false? E soprattutto me la cavo con una multa o possono esserci strascichi penali? A leggere i commenti, a parte chi a prescindere è pronto a presentare un'autocertificazione fasulla o chi lamenta una restrizione inaccettabile delle libertà personali,  è evidente che a tutti manca una certezza di legge.

 

A provare a fare chiarezza è l'Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori. "In questi giorni sta rimbalzando, soprattutto online, la notizia che mentire nelle autocertificazioni non costituirebbe reato. Al fine di evitare la diffusione di notizie poco chiare e che legittimano un comportamento scorretto e potenzialmente dannoso, si ritiene opportuno fare alcune dovute e necessarie precisazioni. Siamo, infatti, innanzi a un comportamento che va disincentivato e non incentivato ma la falsità  porterà a una condanna?".

La legge, come spesso accade non è chiara e si presta a intepretazioni anche opposte. "Sulla falsità nelle autocertificazioni - spiega Aduc - non esiste un orientamento unico, anzi c’è un profondo contrasto che porta alla conseguenza, paradossale ma che si verifica sovente nei Tribunali, che due persone che hanno tenuto il medesimo comportamento, seppure giudicate nello stesso luogo ma da giudici diversi, abbiano sentenze contrastanti. Una persona potrebbe essere assolta e l’altra condannata". 

La violazione delle norme contenute nei vari Dpcm, che sono ancora in vigore sebbene parzialmente modificati dai provvedimenti successivi, comporta il rischio di essere sanzionati amministrativamente ma anche di vedersi contestato un reato.

Le sanzioni amministrative

"Le multe - spiega Aduc - che vengono elevate per il mancato uso della mascherina, per la violazione del divieto di assembramento o di circolazione, possono variare dai   400 ai 1.000 euro, ed in entrambi i casi, se si paga entro 5 giorni da quando è stata elevata, si potrà usufruire di uno sconto del 30%.  Per tale ragione spesso si sente dire che la multa è pari ad  280 euro"

I reati

"Mentre le sanzioni amministrative non hanno creato scalpore, le conseguenze penali legate alla violazione dei Dpcm hanno generato un vero e proprio dibattito.  In alcuni casi la violazione  non si traduce in una semplice sanzione amministrativa ma nella contestazione del reato previsto dall’articolo 483 del codice penale ovvero falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico".

Cosa prevede la norma?

“Chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, è punito con la reclusione fino a due anni. Se si tratta di false attestazioni in atti dello stato civile, la reclusione non può essere inferiore a tre mesi”.

Letta così non c'è dubbio ma allora perché molti giudici assolvono? "Per alcuni giudici non è possibile procedere alla condanna perché “Un simile obbligo di riferire la verità non è previsto da alcuna norma di legge e perché un tale obbligo sarebbe in palese contrasto con il diritto di difesa del singolo. Nei Dpcm manca una norma specifica sull'obbligo di dire la verità nelle autocertificazioni dell'emergenza sanitaria e una legge che preveda l'obbligo di fare autocertificazione in questi casi. Per taluni giudici, infatti, i Dpcm sono dei semplici atti regolamentari e per tale ragione non avrebbero la “forza” normativa per costringere qualcuno a non uscire di casa".

Cosa fare?

Il consiglio di Aduc è chiaro: la cosa migliore è evitare il rischio perché non è vero che non verrà contestato il reato o che sicuramente si verrà assolti. Insomma nel dubbio non rischiate