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Caso Aurora Leone, Ruggeri: "Pecchini vittima sacrificale". E accusa i colleghi

L'artista difende il dg dimissionario della Nazionale cantanti. Ma un riferimento alle donne arbitro scatena una rivolta sui social

Enrico Ruggeri

Caso Aurora Leone, Enrico Ruggeri difende il dg della Nazionale cantanti. A una settimana dai fatti, con un lungo post su Facebook il cantante milanese prende posizione a favore di Gianluca Pecchini, finito nella bufera per un presunto atteggiamento sessista ai danni della giovane comica di The Jackal

Ruggeri parte dal ricostruzione dei fatti. "Aurora e Ciro sono stati invitati dalla squadra avversaria. Abbiamo deciso comunque di ospitarli nel nostro albergo. Non so quando, ma evidentemente a un certo punto viene detto loro che solo Ciro avrebbe giocato: presumo che, non essendo noi riusciti a trovare nessuna cantante donna disposta a giocare con noi, come invece altre volte era successo, anche i nostri avversari abbiano pensato di schierare una squadra solo maschile...". A questo punto sorge il problema: "Per onestà dico che non so quando questa decisione sia stata comunicata ad Aurora, in realtà io non la conoscevo, ma va detto che il problema non era di nostra competenza. Per fortuna noi avevamo da tempo scelto di dare comunque un segnale chiamando a dirigere la partita una terna arbitrale femminile (ci piaceva che una donna decidesse e noi fossimo costretti ad ubbidire...) Da 40 anni la nostra abitudine è quella di allestire un tavolo per la squadra, uno per lo staff e altri per gli ospiti, di qualunque sesso siano: ci vediamo solo alle partite, siamo sottoposti a sollecitazioni di ogni tipo e ci sembra bello parlare tra noi per un’ora per cementare la nostra unione".

Le accuse ai colleghi 

Ruggeri a questo punto afferma: "Quindi ESCLUDO NEL MODO PIÙ ASSOLUTO che una persona pacata, intelligente ed avveduta come Gianluca Pecchini abbia pronunciato una frase suicida come 'non puoi sederti perché sei una donna'! Purtroppo non ero a tavola, mi è stato raccontato di un alterco tra Ciro e un membro dello staff, una deprecabile lite tra DUE UOMINI: non so chi avesse ragione, non c’ero, ma mi è stato detto che si è trattato di un momento molto antipatico da ambo le parti, conclusosi con un 'adesso sono ca... vostri". Il cantante prosegue nella ricostruzione dei fatti: "Quando esplode 'la bomba' ci spaventiamo, cerchiamo di capire e porre rimedio, parlando tra noi fino a notte fonda. La mattina scopriamo che Eros, senza dirci nulla, è partito abbandonando la nave: si diffonde il panico. Inizia una riunione che si protrae per 8 ore, mentre arrivano notizie e pressioni di ogni tipo. Poi uno di noi ha un’idea: 'Se Pecchini si dimette e si prende tutte le colpe noi giochiamo'. Pecchini per salvare l’evento accetta, rovinando la vita a se stesso e alla sua famiglia (qualche giorno dopo sua figlia avrà un attacco di cuore da stress). La stessa persona che lo getta nel precipizio cambia idea e decide comunque di non giocare, seguito da altri.."

Ruggeri non risparmia critiche ai suoi colleghi, pur senza citarli direttamente: "Provo a usare parole come 'amicizia' 'valori' 'lealtà', ma trovo molti sguardi rivolti al pavimento. Andiamo allo stadio su un pullman semivuoto, io e una decina di persone vere, li ringrazierò per tutta la vita. In albergo c’è perfino uno che dice 'vado in bagno e arrivo subito', si nasconde nei corridoi e stacca il telefono". Infine, l'amara conclusione: "Questo è quello che è successo, nulla di più e nulla di meno e la cosa che più mi rattrista è che per 'un fatto' che nella realtà non era neppure 'un fatto' sia stata rovinata un’iniziativa bella come quella della partita del cuore che in questi anni aveva reso felici molte persone, me per primo".

Una pioggia di critiche

Sotto il lungo post del cantante in poco tempo si sono scatenati gli utenti. E mentre alcuni plaudono la sua presa di posizione a favore di Pecchini, la maggior parte non si è lasciata sfuggire un passaggio: quando parlando della terna arbitrale di sole donne aggiunge tra parentesi "ci piaceva che una donna decidesse e noi fossimo costretti ad ubbidire...". Un inciso particolarmente infelice, a essere gentili, che moltissimi utenti non hanno gradito. "'Ci piaceva che una donna decidesse per noi e che fossimo obbligati ad ubbidire'. Mi sarei cavata gli occhi leggendola. Come se in un 8 marzo qualunque regalaste le mimose e il 9 calci nel cxxx. Da questo ho capito benissimo la vostra linea. Avresti fatto più figura a tacere", scrive una commentatrice. E ancora, c'è chi la prende con ironia: "Ci piaceva che una donna decidesse e noi fossimo costretti ad ubbidire... oh ma tutto bene? Un social media manager con 30mila lire te lo faceva meglio un post". "Mi sono fermato a questo - scrive un altro, riferendosi alla frase incriminata - Che schifo. Ogni volta che aprite bocca non fate altro che peggiorare la situazione. Abbiate la decenza di tacere".