Asili nido, la Lombardia li apre ai volontari: sindacati in trincea

Pronti a scendere in piazza il 28 gennaio. Bolognini: "Previsto incremento di personale, sicurezza dei bambini mai messa a rischio. A volontari solo ruolo di supporto"

Asilo nido (foto di repertorio)

Asilo nido (foto di repertorio)

Milano, 23 gennaio 2020 - Sindacati in protesta contro una delibera della giunta regionale che "sta mettendo a rischio il sistema degli asili in Lombardia" e, per questo, sono pronti a scendere in piazza martedì 28 gennaio davanti a Palazzo Pirelli. L'allarme lo hanno lanciato Fp-Cgil, Cisl Fp, Uil-Fpl attesi, sempre martedì prossimo, in commissione. Cosa sta succedendo? "È pericoloso e sbagliato voler introdurre volontari nei servizi: la compresenza non deve essere assicurata da personale non educativo", hanno spiegato le sigle sindacali. "Non condividiamo inoltre la scelta di cambiare il calendario scolastico senza rispettare quanto stabilito dal contratto nazionale delle funzioni locali (ovvero non superare le 42 settimane) e mettendo in discussione le tutele di lavoratrici e lavoratori, minando il perimetro pubblico del servizio". Anche "stabilire un rapporto numerico fisso educatore-bambini uno a otto senza modularlo in base all'eta' dei piccoli utenti e' sbagliato e non tiene conto delle loro esigenze cosi' diverse".

Da qui la richiesta che l'amministrazione lombarda si adegui alle norme nazionali del sistema integrato dell'istruzione zero-sei anni, previsto dalla riforma di scuole materne e asili nido del gennaio 2018. Per Cgil, Cisl e Uil del pubblico impiego della Lombardia se questo provvedimento dovesse essere approvato, ci sarebbe un ulteriore peggioramento delle condizioni lavorative di educatrici ed educatori e il rischio di una "pesante contrazione dell'offerta di posti e un incentivo all'impiego di personale di cooperativa e alle esternalizzazioni". Già "non eravamo favorevoli alle telecamere negli asili, perché ci sembrava una inutile misura securitaria, le esigenze dei bambini sono altre - ha affermato Lucilla Pirovano, coordinatrice Fp-Cgil Lombardia - ma se vogliamo parlare di sicurezza, introdurre volontari nei nidi che non sono educatori, quindi senza titolo, ci sembra vada nella direzione opposta a misure di sicurezza". Fra l'altro, ha precisato, "non è chiaro da dove verranno i volontari, pare da associazioni iscritte ad albi, ma non necessariamente di ambito pedagogico".

Sul rapporto stabilito da Regione Lombardia di un educatore per otto bambini dell'asilo, la sindacalista ha osservato che, "se il criterio verrà applicato rigidamente, si rischia che il prossimo anno si perdano posti o si taglino classi". Inoltre, "è un rapporto che andrebbe modulato in base alla fascia d'età, perché nell'infanzia le esigenze cambiano moltissimo". Lo ha fatto, ha aggiunto Pirovano, "l'Emilia-Romagna, definendo il rapporto un educatore su cinque per i lattanti (entro l'anno di vita), uno a sette per i 'medi' (bambini tra uno-due anni), e uno a 10 per i grandi (due-tre anni)". Ulteriori preoccupazioni nascono dall'assenza di specifiche chiare in presenza di bambini disabili, hanno concluso i sindacati, ricordando che in Lombardia solo un bambino su quattro oggi riesce a frequentare l'asilo nido: "Non possiamo permetterci- concludono- nessun passo indietro. La Regione deve semmai lavorare per arrivare il prima possibile a un'offerta del 100%".

Bolognini: incremento del personale, a volontari solo funzione di supporto

A stretto giro di posta è arrivata la replica della Regione.  "Nella proposta della Giunta regionale, al vaglio della Commissione Consigliare, non viene in alcun modo messa a rischio la sicurezza dei bambini - sottolinea l'assessore regionale alle Politiche abitative, sociali e Disabilità, Stefano Bolognini -. Anzi si va esattamente nella direzione opposta prevedendo un incremento del personale. La presenza di volontari certificati, iscritti ad associazioni selezionate - già previsto dalle precedenti disposizioni - si limita solo a una funzione di supporto".

“Abbiamo sempre lavorato e continueremo a farlo - continua Bolognini - con un obiettivo chiaro, preciso e puntuale: il bene e il massimo del servizio qualitativo per i nostri bambini e delle loro famiglie, come è evidente dalla misura 'Nidi gratis' che consente ad oltre 15.000 famiglie, di iscrivere i propri figli gratuitamente all'asilo nido". “Le richieste sindacali - conclude Bolognini - sono legittime, ma è altrettanto legittimo ripristinare la verità. Sul tema della disabilità, infine, la nostra attenzione è massima, al punto che è stato approvato un progetto per rendere ancor più forte la nostra azione. Per quanto riguarda il calendario scolastico non c’è alcun sostanziale cambio salvo, ove possibile, la possibilità di coordinarsi con quello delle scuole dell’infanzia”.