
Aumentano le truffe agli anziani (foto di repertorio)
Guardavano tutorial su Youtube per imparare le tecniche della vendita porta a porta e poi facevano pratica sul campo: battevano a tappeto un palazzo dopo l’altro suonando campanelli a caccia di vittime, distribuivano volantini per pubblicizzare il servizio di vendita e montaggio dei rilevatori di fughe di gas, apparecchi a loro dire da installare obbligatoriamente per legge.
Infine spennavano i malcapitati con il trucchetto di aggiungere uno zero all’importo finale da saldare con la carta di credito all’insaputa dei clienti. Risultato: dal 2021 avrebbero “fatturato” oltre due milioni di euro. Protagonista, una banda di truffatori di anziani,nelle scorse ore nel mirino della Finanza e della procura, che rispondeva agli ordini di un 25enne di Brescia, presunta mente e presunto boss del business criminale. “Una mente brillante in cerca di soldi facili”, lo descrive chi indaga.
Le fiamme gialle di Brescia, con i colleghi di Cremona e Mantova, dello Scico e i cash dog, lunedì erano impegnate in perquisizioni a raffica in Lombardia. Nata sulla scorta di una dozzina di denunce sporte sul Garda alla tenenza di Salò, l’inchiesta ha acceso i riflettori su un’associazione aggravata dalla minorata difesa delle vittime (finalizzata anche al riciclaggio) che imperversava in tutto il Nord. Dal Piemonte al Veneto passando per la Toscana e il Trentino Alto Adige.
Sotto indagine sono finite una cinquantina persone: 48 a essere precisi – a 13 è contestato il reato associativo, e peraltro alcuni figuravano quali percettori di reddito di cittadinanza ed evasori totali – per tre quarti bresciani e mantovani. In meno di 4 anni avrebbero compiuto almeno 208 truffe in mezza Italia. Ma i colpi potrebbero essere di più, ipotizzano gli investigatori, che hanno scoperto pure raggiri non denunciati dalle vittime seguendo i flussi finanziari degli indagati.