Giovani e smartphone

Esiste una relazione causale tra disturbi psichici e uso non corretto delle tecnologie tra i giovani? Quali i rischi e quali le opportunità del web? Se ne è discusso questa mattina, a Roma, presso la sede della delegazione romana di Regione Lombardia, nel corso di un dibattito che ha analizzato i risultati della ricerca “I giovani e l’utilizzo delle tecnologie”, promossa dal Corecom Lombardia e curata da PoliS-Lombardia, in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano Bicocca.  "Negli ultimi decenni il progressivo incremento nella pervasività di utilizzo dei dispositivi tecnologici ha fatto emergere interrogativi su come la digitalizzazione impatterà sulla società nel medio e nel lungo termine. Ed è proprio da questi interrogativi che è nata l’esigenza, da parte del Corecom Lombardia, di promuovere questa indagine sistematica e multidisciplinare dalla quale si evince che un uso scorretto e prolungato della rete può portare, soprattutto negli adolescenti, a manifestazioni psichiatriche e vere proprie patologie, come depressione, problemi legati al sonno, comportamenti antisociali e disturbi dell’alimentazione, fino ad arrivare ad una vera e propria dipendenza", dichiara Marianna Sala, presidente del Corecom Lombardia. I dati I dati evidenziano che il 25% di giovani tra i 14 e 21 anni sviluppano un uso problematico della rete, una percentuale che raggiunge il 68% nella fascia di età 19 - 26. Da qui l’importanza di prendersi cura dei giovani, sia trasferendo loro valori positivi in ambito familiare, sia attraverso interventi di prevenzione volti a educare, anche i genitori, ad un uso consapevole e responsabile della rete. Rendimento scolastico La seconda parte della ricerca ha analizzato l’impatto dell’uso dello smartphone sull’apprendimento e sul rendimento scolastico di bambini e adolescenti. Dai risultati emerge che il tempo trascorso davanti allo schermo può avere un impatto negativo sul rendimento scolastico, principalmente perché riduce il tempo che i giovani dedicano ad attività culturalmente rilevanti, come lo studio e la lettura, o che sono essenziali per il benessere psico-fisico, come il sonno e l’interazione sociale. Inoltre, rispetto ai media tradizionali, gli smartphone sono una fonte di distrazione più pervasiva, perché frammentano l’attenzione con una serie di stimoli basati su feedback istantanei, notifiche e ricompense immediate. L’uso dello smartphone risulta invece positivo quando utilizzato per specifici obiettivi didattici e legato a specifici indicatori di apprendimento, soprattutto se sotto la guida dell’insegnante. A che età? A che età dare il primo smartphone ai figli? L'indagine mostra un’associazione negativa tra precocità di arrivo dello smartphone e performance scolastiche. La ricerca, la prima in Italia con questa valenza, intende costituire un’utile base conoscitiva, di comprovato valore scientifico, nella definizione di strategie di intervento da parte di scuole ed Istituzioni finalizzati a massimizzare gli effetti positivi del digitale nei confronti delle nuove generazioni. La sottosegretaria "Ringrazio il Corecom Lombardia per aver promosso e realizzato questo lavoro così utile e prezioso", spiega Paola Frassinetti, sottosegretaria di Stato al Ministero dell'Istruzione e del Merito. "A livello Istituzionale avere a disposizione l’analisi dello scenario attuale, ricca di confronti costruttivi e con dati a supporto, è fondamentale per sviluppare gli strumenti adeguati ad affrontare una tematica di estrema attualità come l’impatto del digitale sugli studenti. Noi come Ministero abbiamo cercato in questi ultimi anni di dotare le scuole dei rudimenti essenziali per orientare i ragazzi in questo mondo così articolato e in continuo divenire, affidandoci a esperti e a un Osservatorio dedicato" L'équipe All’incontro hanno partecipato inoltre Raffaello Vignali - Direttore scientifico di PoliS-Lombardia, Marco Gui - Professore associato di Sociologia dei media presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano Bicocca e Paolo Giovannelli - Psichiatra e psicoterapeuta, Docente di Tecniche Riabilitative Psichiatriche all'Università degli Studi di Milano, Direttore Centro ESC - Center for Internet Use Disorders.

Cronaca

Esiste una relazione causale tra disturbi psichici e uso non corretto delle tecnologie tra i giovani? Quali i rischi e quali le opportunità del web? Se ne è discusso questa mattina, a Roma, presso la sede della delegazione romana di Regione Lombardia, nel corso di un dibattito che ha analizzato i risultati della ricerca “I giovani e l’utilizzo delle tecnologie”, promossa dal Corecom Lombardia e curata da PoliS-Lombardia, in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano Bicocca. 
<img alt="I ricercatori" data-img="/polopoly_fs/1.8480461!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/wide_680/image.jpg" data-img-alt="I ricercatori" data-img-thumb="/polopoly_fs/1.8480461!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/wide_325/image.jpg" data-polopoly-id="1.8480461" data-shortcode="true" data-type="image" polopoly:contentfilepath="/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/wide_325/image.jpg" polopoly:contentid="1.8480461" src="https://cdn.quotidiano.net/polopoly_fs/1.8480461!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/wide_325/image.jpg" title="I ricercatori"> 
"Negli ultimi decenni il progressivo incremento nella pervasività di utilizzo dei dispositivi tecnologici ha fatto emergere interrogativi su come la digitalizzazione impatterà sulla società nel medio e nel lungo termine. Ed è proprio da questi interrogativi che è nata l’esigenza, da parte del Corecom Lombardia, di promuovere questa indagine sistematica e multidisciplinare dalla quale si evince che un uso scorretto e prolungato della rete può portare, soprattutto negli adolescenti, a manifestazioni psichiatriche e vere proprie patologie, come depressione, problemi legati al sonno, comportamenti antisociali e disturbi dell’alimentazione, fino ad arrivare ad una vera e propria dipendenza",&nbsp;dichiara Marianna Sala, presidente del Corecom Lombardia. 
<h2 class="title-paragraph">I dati</h2> 
I dati evidenziano che il 25% di giovani tra i 14 e 21 anni sviluppano un uso problematico della rete, una percentuale che raggiunge il 68% nella fascia di età 19 - 26. Da qui l’importanza di prendersi cura dei giovani, sia trasferendo loro valori positivi in ambito familiare, sia attraverso interventi di prevenzione volti a educare, anche i genitori, ad un uso consapevole e responsabile della rete. 
<h2 class="title-paragraph">Rendimento scolastico</h2> 
La seconda parte della ricerca ha analizzato l’impatto dell’uso dello smartphone sull’apprendimento e sul rendimento scolastico di bambini e adolescenti. Dai risultati emerge che il tempo trascorso davanti allo schermo può avere un impatto negativo sul rendimento scolastico, principalmente perché riduce il tempo che i giovani dedicano ad attività culturalmente rilevanti, come lo studio e la lettura, o che sono essenziali per il benessere psico-fisico, come il sonno e l’interazione sociale. Inoltre, rispetto ai media tradizionali, gli smartphone sono una fonte di distrazione più pervasiva, perché frammentano l’attenzione con una serie di stimoli basati su feedback istantanei, notifiche e ricompense immediate. L’uso dello smartphone risulta invece positivo quando utilizzato per specifici obiettivi didattici e legato a specifici indicatori di apprendimento, soprattutto se sotto la guida dell’insegnante. 
<h2 class="title-paragraph">A che età?</h2> 
A che età dare il primo smartphone ai figli?&nbsp;L'indagine&nbsp;mostra&nbsp;un’associazione negativa tra precocità di arrivo dello smartphone e performance scolastiche. La ricerca, la prima in Italia con questa valenza, intende costituire un’utile base conoscitiva, di comprovato valore scientifico, nella definizione di strategie di intervento da parte di scuole ed Istituzioni finalizzati a massimizzare gli effetti positivi del digitale nei confronti delle nuove generazioni. 
<h2 class="title-paragraph">La sottosegretaria</h2> 
"Ringrazio il Corecom Lombardia per aver promosso e realizzato questo lavoro così utile e prezioso", spiega Paola Frassinetti, sottosegretaria di Stato al Ministero dell'Istruzione e del Merito. "A livello Istituzionale avere a disposizione l’analisi dello scenario attuale, ricca di confronti costruttivi e con dati a supporto, è fondamentale per sviluppare gli strumenti adeguati ad affrontare una tematica di estrema attualità come l’impatto del digitale sugli studenti. Noi come Ministero abbiamo cercato in questi ultimi anni di dotare le scuole dei rudimenti essenziali per orientare i ragazzi in questo mondo così articolato e in continuo divenire, affidandoci a esperti e a un Osservatorio dedicato" 
<h2 class="title-paragraph">L'équipe</h2> 
All’incontro hanno partecipato inoltre Raffaello Vignali - Direttore scientifico di PoliS-Lombardia, Marco Gui - Professore associato di Sociologia dei media presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano Bicocca e Paolo Giovannelli - Psichiatra e psicoterapeuta, Docente di Tecniche Riabilitative Psichiatriche all'Università degli Studi di Milano, Direttore Centro ESC - Center for Internet Use Disorders.&nbsp;

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