Il racconto di Malaspina, ferito a coltellate a New York: "Mi sono difeso a calci"

Il 27enne perugino è uscito dalla terapia intensiva. Lacrime e dolore per Davide Giri, i genitori: aveva il senso della famiglia

Roberto Malaspina

Roberto Malaspina

New York - "Ero fuori da un locale con un amico. Siamo usciti, erano le undici. Tornavamo verso casa. Quello sconosciuto mi ha sorpreso e colpito alle spalle. Cinque, sei colpi. Io mi sono difeso con i piedi, a calci". Se la caverà, Roberto Malaspina, il 27enne italiano che giovedì sera è stato aggredito a coltellate a New York dallo stesso ragazzo che ha ucciso il dottorando Davide Giri. Il suo racconto, riportato dalle pagine del Messaggero, è breve ma spiega bene l'assurdità della doppia aggressione che ha sconvolto due Paesi, divisi dall'Atlantico ma uniti nel dolore. 

Chi è il ferito

Malaspina, perugino, laureato in Storia dell'Arte è nella Grande Mela per una borsa di studio della Columbia University ed è stato aggredito la stessa notte in cui, non lontano, è stato ucciso il 30enne ingegnere di Alba. Malaspina, che è stato subito ricoverato in ospedale, ora sta meglio ed è uscito dal reparto di terapia intensiva del Mount Sinai Morningside. A rassicurare sulle sue condizioni è stata anche la sua amica Debora: "Stava tornando a casa, a poche centinaia di metri da dove è stato aggredito. Era scosso, ma dopo quello che ha passato l'ho sentito bene. Ha cercato di sdrammatizzare con qualche battuta. Come fa sempre

L'aggressione

A quanto è stato ricostruito, si sarebbe trattato di un tentativo di rapina. Il presunto autore dell'aggressione è Vincent Pinkney, un 25enne afroamericano del Queens, membro della gang Every Body Killer.  E' stato arrestato 11 volte da quando aveva 16 anni per rapine e aggressioni e fino al 2022 sarebbe stato in libertà vigilata dopo aver scontato tre dei quattro anni cui era stato condannato nel 2015 per aggressione. Sarebbe stato riconosciuto da un testimone dell'aggressione a Malastina vicino alla pizzeria 'Giovannie's", tra la strada 110 e Cathedral Parkway. Grazie alle sue indicazioni, la polizia lo ha individuato a Central Park mentre, con un coltello, stava cercando di aggredire una terza persona. L'uomo, felpa con cappuccio rosso, giubbotto di jeans, è attualmente in custodia. Sarebbe membro di una gang criminale protagonista di omicidi e coinvolta da anni in una guerra tra bande che insanguina New York. Le aggressioni ai due italiani non sarebbero, però, correlate.

Il dolore per la morte di Davide Giri 

Se Malaspina se la caverà, purtroppo non è stato così per Davide Giri. Il ricercatore piemontese stava tornando a casa da una partita di calcio nell'Upper West Side di Manhattan quando è stato ammazzato. Da quel momento le lacrime uniscono il Campus della Columbia e  Alba, nelle Langhe, da cui veniva Giri. "Era un ragazzo sereno, tranquillo, intelligente, diligente e dotato", lo ricorda don Franco, il parroco che ha sposato i genitori e lo ha battezzato trent'anni fa. Il New York Post definisce "devastata" la fidanzata Ana, con cui tra pochi mesi, alla fine del dottorato, sarebbe andato a vivere.

"Avevamo una lunga storia e sognavamo la nostra vita insieme, all'inizio del prossimo anno", dice al giornale statunitense la ragazza, che descrive Davide come «una persona gentile e amorevole". Progetti svaniti nel nulla giovedì sera, quando il 25enne Vincent Pinkney, in libertà vigilata dopo un lungo elenco di reati nonostante la giovane età, lo ha colpito all'addome all'angolo tra la 123esima Street West e Amsterdam Avenue, vicino all'università e a casa sua. 

"Potevamo esserci noi al suo posto, qui non ci sentiamo più sicuri", dicono i ragazzi del Campus, mentre proseguono le indagini della polizia. Definisce "triste e scioccante" la morte di Davide Giri Lee Bollinger, che della Columbia University è il rettore, mentre Alba si è data appuntamento in parrocchia, questa sera, per una veglia di preghiera e di riflessione organizzata dagli amici di una vita. In attesa di conoscere la data dei funerali, è stata organizzata una preghiera in Duomo anche per martedì. "Davide era molto più di quello che i giornali hanno scritto - ricordano i genitori Renato e Giuseppina, che oggi hanno ricevuto la visita del vescovo di Alba, monsignor Marco Brunetti -. Faceva volontariato e onorava veramente il quarto comandamento, onora il padre e la madre, e aveva un grande senso della famiglia".