Accattonaggio, piano di Alfano. E Fontana: «Fateci confiscare le elemosine»

Il ministro incontra i vertici dell’Anci. Si lavora a un disegno di legge. «Chi chiede i soldi spesso è romeno, quindi comunitario. Noi possiamo fare ben poco» di Paolo Candeloro

Il sindaco di Varese, Attilio Fontana

Il sindaco di Varese, Attilio Fontana

Lotta dura al degrado urbano. Perché la sicurezza dei cittadini è una «priorità». Al bando, dunque, i muri imbrattati da writers, i parcheggiatori abusivi («spesso collegati a reti criminali»), la contraffazione delle merci e il «racket dell’accattonaggio e della carità». Viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e il presidente dell’Anci, Piero Fassino (Viminale e Anci sono al lavoro da mesi per arrivare a un disegno di legge): per avere città più sicure, sottolinea il titolare del Viminale, servono «più poteri alle forze di polizia e alla magistratura, con norme più severe per il decoro urbano e contro il degrado, e più poteri ai sindaci, attraverso l’ordinanza, per intervenire sul territorio». La sicurezza urbana «è una priorità», ha detto Fassino. 

Varese, 6 marzo 2015 - Attilio Fontana, sindaco di Varese ed ex presidente di Anci Lombardia: il ministro Alfano ha promesso tolleranza zero contro questuanti e venditori ambulanti, e lei ha chiesto che venga concesso più potere ai Comuni. In che modo? «Di soluzioni ce ne sarebbero tante, anche perché attualmente abbiamo le mani legate. A Varese il 90% di questuanti e venditori ambulanti proviene dalla Romania, quindi da un Paese comunitario: gli agenti di Polizia locale non hanno facoltà né di perquisire e confiscare la quantità di denaro eventualmente incassata né di registrare questi soggetti in un apposito elenco. In sostanza, possiamo fare ben poco. Diverso è il discorso quando si tratta di extracomunitari, ai quali viene innanzitutto controllato che il permesso di soggiorno sia in regola e poi si può procedere al sequestro. Ma per quanto riguarda la nostra città i questuanti che provengono da Paesi al di fuori dell’Unione europea sono davvero pochi».

Quanti sono i questuanti e venditori ambulanti in giro per le strade di Varese? «Siamo nell’ordine della cinquantina di soggetti, trenta dei quali presenti quasi quotidianamente in città».

Ritiene che l’iniziativa di Alfano avrà effetti concreti? «Me lo auguro. Ho appena partecipato alla riunione dei vertici Anci, e ho sollecitato il presidente Fassino affinché l’impegno del ministro non si tramuti semplicemente nel solito spot pubblicitario».

Ma in concreto, cosa chiedete al governo? «Che ci vengano concessi poteri di allontanamento dalle città nei confronti dei questuanti ‘recidivi’, che ci sia data la possibilità di emanare ordinanze su necessità specifiche per ogni singolo territorio e che i Comuni possano avere più voce in capitolo nei vari comitati di sicurezza. In passato vennero dichiarati illegittimi ai sensi della Costituzione tutti quei provvedimenti che non fossero ritenuti ‘contingibili e urgenti’, e di fatto non potemmo dare risposta concreta ai problemi derivanti dall’accattonaggio molesto. Mi auguro davvero che ci si trovi dinanzi a un cambio di rotta».