Cremonese flop friulano: Ballardini sperimenta in difesa, ma il tocco magico non c’è

Le speranze di salvezza sembrano ormai spente, dopo il ko di Udine. Giovedì si torna in campo per la semifinale di Coppa Italia con la Fiorentina: la rimonta è complicatissima

La delusione di Marco Benassi

La delusione di Marco Benassi

La brutta sconfitta patita in casa dell’Udinese, di fatto, ha spento di nuovo (anche se, forse, non si erano mai davvero accese) le esili speranze della Cremonese di potersi inserire in modo concreto nella lotta per la salvezza. L’anonima prestazione della “Dacia Arena” sembra una sentenza anticipata ancora più dei numeri della classifica, che, pure, parlano di otto punti di distanza dalla quartultima posizione quando mancano sette giornate alla fine di questo Campionato che i grigiorossi hanno sempre vissuto tristemente in coda.

Flop quasi decisivo

Dopo le due vittorie consecutive con Sampdoria ed Empoli, che avevano trasmesso all’ambiente quanto meno un po’ di fiducia, la squadra di Ballardini era attesa a una conferma in Friuli. Purtroppo così non è stato e i bianconeri hanno potuto mettere in cassaforte la vittoria senza nemmeno faticare troppo. Al di là dei fatti e di quanto dicono i numeri, però, ci sono alcuni aspetti che permettono di valutare al meglio il ko patito dai grigiorossi, che, ancora una volta, hanno alternato la difesa a quattro e quella a tre senza trarre benefici da nessuno dei due schemi. L’impressione è che la partita della Cremonese non sia nemmeno iniziata e la partenza ad handicap ha tolto convinzione e fiducia a Carnesecchi e compagni, che, nonostante qualche sprazzo di buona volontà, hanno finito soprattutto per cercare di limitare i colpi dei bianconeri.

La Coppa e l’Hellas

Giovedì i grigiorossi saranno impegnati nel ritorno della semifinale di Coppa Italia (già compromessa all’andata, a dire il vero) in casa della Fiorentina, mentre domenica 30, in campionato, ospiteranno il Verona in una partita che potrebbe, per lo meno, riavvicinare il terzultimo posto.

Serviranno due prove d’orgoglio non solo per risollevare il morale di tutto l’ambiente grigiorosso, ma anche per far vedere che, contrariamente a quanto è accaduto alla “Dacia Arena”, la squadra di Ballardini può comunque reggere con dignità il ritmo pur superiore della massima divisione.