
Un procedimento al tribunale di Crema
Crema (Cremona), 27 febbraio 2016 - Se qualcuno riteneva che i problemi creati dall’assorbimento del tribunale di Crema in quello di Cremona fossero finiti, deve ricredersi. Basta dare un’occhiata ai dati relativi all’anno giudiziario 2014-2015 presentati dal presidente della corte d’Appello di Brescia all’apertura dell’anno giudiziario. Numeri che dicono come il problema è di là dal venir risolto. Qualche esempio? Un processo penale a Crema aveva una durata media di 370 giorni. Oggi a Cremona il 48% dei dibattimenti si risolvono in sei mesi, quelli che vedono gli imputati patteggiare, ma il 47% dei casi si protrae per due o più anni. Sezione civile? Siamo oltre gli 830 giorni, mentre a Crema la media era intorno a 500 giorni. Mancano i giudici? Neppure per sogno perché il tribunale viaggia a pieno organico con 20 magistrati (prima dell’arrivo di Crema erano 13).
C'è comunque da ribadire che il lavoro è aumentato del 75%, in quanto si è toccato il numero di 7.339 procedimenti in attesa di essere evasi, contro 4.600 definiti. Inoltre, i processi collegiali sono aumentati del 52%, mentre quelli davanti al giudice unico solo del 7,5% (sono stati 744). Gip e Gup vanno a pieno regime e hanno fatto segnare 4.600 processi definiti. Infine, una gran parte del lavoro la fanno i dieci giudici onorari che in aula sostengono la pubblica accusa in tutti i processi davanti al giudice unico. Un ultimo dato riguarda il numero delle persone che si rivolgono al presidio di giustizia cremonese: prima erano 198.423; oggi si tocca quota 362.141. Il punto dolente di tutta la situazione è il personale. Il tribunale di Cremona soffre di una cronica carenza di impiegati da quando il Ministero ha bandito un interpello (bando che permette ai dipendenti di chiedere il trasferimento aD altro tribunale) che ha visto gli impiegati del presidio cremonese buttarsi a capofitto. Così, a fronte di una sola richiesta di trasferimento per Cremona, 13 dipendenti del tribunale se ne sono andati. E così il numero di persone al lavoro si è ridotto a 40, contro un organico di 54. Le assenze per malattia o ferie del personale, sono passate preoccupantemente da 965 giorni a 1.950.