DANIELE RESCAGLIO
Cronaca

Cadenazzi conquista la fascia tricolore

San Daniele Po, suo nonno fu il primo a guidare il Comune età repubblicana. Priorità ai conti pubblici

SAN DANIELE PO (Cremona)

È Simone Cadenazzi il sindaco di San Daniele Po. I cittadini del comune rivierasco, chiamati alle urne dopo due anni di commissariamento, hanno scelto il nuovo primo cittadino. Cadenazzi, 49 anni, architetto di professione, è stato eletto con 467 voti (60,18%), mentre l’altro candidato, Pierantonio Paternazzi, si è fermato a 297 voti (38,87%). I votanti sono stati 776 su 1.436 aventi diritto (di cui 443 che vivono all’estero), pari al 54,04%. Dieci le schede nulle e due le bianche. San Daniele Po ricomincia dunque un percorso interrotto un paio di anni fa, quando il buco di bilancio aveva portato l’ente al commissariamento. Cadenazzi, nipote del primo sindaco di San Daniele Po eletto in età repubblicana, Eugenio Cadenazzi, è consapevole che non sarà facile, ma nelle sue prime parole c’è entusiasmo: "Grande soddisfazione per il risultato. Sappiamo che il peso che ci siamo presi è quello che è. Noi ci proviamo, sono mesi che stiamo lavorando a questo progetto". Alle 15 di ieri, quando le urne si sono chiuse, aveva votato il 54,04% dei residenti, con un calo di poco superiore ai 10 punti percentuali rispetto a sei anni fa quando aveva votato il 64,79% dei residenti. Sicuramente questa tornata è stata anche interessante per la ripresa di un certo fermento a livello amministrativo, che ha coinvolto tutta la piccola comunità: le due liste, “Progetto comune” guidata da Cadenazzi e “Conoscere per ripartire”, guidata dal commercialista Paternazzi hanno visto la partecipazione di tante persone desiderose di contribuire alla ripartenza dell’abitato. "Aspettiamo l’ufficialità dei consiglieri eletti e poi vedremo se possono assumere un ruolo in Giunta" dice ancora il neo sindaco. Stante la situazione del Comune viene da chiedersi quali saranno i primi passi. "Abbiamo impostato due fasi per iniziare: io e l’assessore al Bilancio incontreremo i grandi creditori e la Prefettura per confrontarci e capire esattamente la situazione. Parallelamente cominceremo ad approfondire i fascicoli che abbiamo già lì, sia materiale che immateriale, come ad esempio il medico di base, l’istituto comprensivo e i servizi, portare avanti in parallelo la situazione reale e sviluppare il possibile". E l’effetto che fa essere il nipote del primo sindaco dell’epoca repubblicana? "Mio nonno Eugenio Cadenazzi è stato il primo sindaco del Dopoguerra. Aveva una forneria, era un socialista riformista. Io quando ho formato il mio gruppo ho guardato alle persone, tralasciando le dinamiche del paese, le appartenenze politiche". "Mi aspettavo qualcosa di più, avevamo di fronte una coalizione molto forte - sottolinea invece da parte sua Paternazzi –. Il loro programma conteneva molte più promesse delle nostre. Siamo disponibili a fare la minoranza. Ci eravamo proposti come seconda lista, per dare a San Daniele un’amministrazione e raggiungere il quorum, disposti anche a fare la minoranza che è l’essenza della democrazia". "Noi non avevamo avversari, ma dei concittadini con cui intendiamo collaborare" aggiunge.

Daniele Rescaglio