
Le prede abattute
Cremona, 9 novembre 2020 - Due cacciatori bresciani denunciati, in quanto utilizzavano richiami acustici per abbattere diversi uccelli protetti. Addirittura in un caso è stato ucciso anche un esemplare con tanto di anellino per finalità scientifiche. E’ di tre richiami acustici con annesse batterie e telecomandi, due fucili da caccia e ottantuno carcasse di uccelli abbattuti, quanto sequestrato dalle Stazioni Carabinieri Forestale Cremona e Crema in due recenti distinte attività di Polizia Venatoria. Nel Cremasco, Comune di Ripalta Arpina, i militari della Stazione Forestale di Crema, a conclusione di un attività di osservazione ( effettuata anche “in borghese” mimetizzati tra la vegetazione ), sono arrivati ad un capanno di caccia, interrompendo una massiva attività venatoria in corso, effettuata da un cinquantenne residente nell’ hinterland di Brescia che utilizzava un richiamo acustico elettronico.
All’atto del controllo e sequestro del dispositivo elettronico unitamente al fucile subito i carabinieri si sono accorti che 55 dei 75 uccelli abbattuti appartenevano a specie particolarmente protette (Pispola-Prispolone-Migliarino di Palude) dalla Convenzione di Berna del 1979 che tutela a livello Internazionale gli habitat e gli animali selvatici . Tra i 38 Migliarini di Palude (Emberiza schoeniclus) abbattuti, una carcassa di femmina inanellata per finalità scientifiche inerenti le rotte migratorie e gli svernamenti. A Stagno Lombardo invece, i militari della Stazione Carabinieri Forestale Cremona durante una attività di Polizia Venatoria congiunta con la Polizia Provinciale Cremona, hanno sorpreso un trentenne proveniente dalla bassa Val Trompia. L'uomo titolare di licenza di caccia, poi denunciato alla Procura di Cremona, era intento ad abbattere allodole agevolato da due richiami acustici elettronici. Sequestrati i dispositivi elettronici unitamente al fucile, relative cartucce e le sei allodole abbattute.