GABRIELE MORONIPIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Si cerca ancora Sabrina In una roggia “nascosta”

Al setaccio tratto di un canale che scorre sotto la sede stradale.

di Gabriele Moroni

e Pier Giorgio Ruggeri

"Quel corpo carbonizzato trovato nell’auto non è quello di Sabrina, ma è la carcassa di un cane". Lo dice una persona esperta che ha avuto modo di vedere quel che resta dal rogo appiccato alla Panda di Sabrina Beccalli da Alessandro Pasini, la sera di Ferragosto. Il dubbio era stato sollevato durante l’interrogatorio in carcere di Pasini.

L’uomo, che ha fatto la sua ricostruzione della morte di Sabrina, avvenuta intorno alle 5 del mattino nella casa della sua ex fidanzata, in via Porto Franco, afferma che la donna ha avuto un malore in bagno, è caduta e si è ferita al volto e poi è morta a causa di una overdose, dopo aver assunto cocaina ed eroina. Diversa la convinzione dei giudici, corroborati anche dalla testimonianza di una vicina di casa che ha sentito urla a quell’ora e ha allertato il 112. Il giudice deve decidere se affidare l’incarico di un nuovo esame di quella carcassa a un medico legale, come chiede Paolo Sperolini, difensore di Pasini, oppure bastano il parere di due diversi veterinari.

Intanto, ieri mattina è stato affidato il compito di esaminare il cellulare di Pasini. Lo stesso Pasini ha collaborato fornendo le chiavi d’accesso. L’incaricato, Luca Losio, ha pochi giorni a disposizione e pare abbia fornito già alcune indicazioni che dicono che sul cellulare molte cose sono state cancellate. In esame anche il cellulare di Sabrina, rinvenuto già da tempo. Stamattina alle 9 a Crema tornano i Ris per nuovi riscontri nella casa di Sabrina Beccalli e poi partono le ricerche nella roggia Borromea, che arriva dal canale Vacchelli e transita in via Montesanto, via stretta dove la roggia passa sotto il piano stradale e si intomba in una buca profonda. Dall’alto non si può vedere ed è necessario fare un sopralluogo di persona per controllare che cosa c’è sotto. Potrebbe essere il punto giusto dove Sabrina è stata gettata.

Pasini dice di averla avvolta in una coperta. Ma di quest’ultima non vi è traccia nell’auto bruciata. Inoltre lo stesso Pasini avrebbe avuto il tempo per lasciare la trattoria dove ha pranzato con gli amici, raggiungere via Porto Franco, prendere l’auto, passare da via Montesanto e gettare il corpo nella roggia senza essere visto (le poche case che guardano sulla via sono più avanti). Quindi, riprendere la Panda e andare a posteggiarla a Vergonzana, alle 15.11, poi tornare sui suoi passi in monopattino alle 15.13 e far ritorno, sempre in monopattino, alle 21.30 per riprendere l’auto, portarla nella strada vicinale, darle fuoco e allontanarsi per una strada diversa da quella dalla quale era venuto.