Un piranha pescato nel Po a Casalmaggiore: vittima degli abbandoni estivi

Catturato da un ottantenne che non credeva ai suoi occhi

Vitaliano Daolio mostra il piranha ripescato dal Po

Vitaliano Daolio mostra il piranha ripescato dal Po

Casalmaggiore, 14 agosto 2017 - Un pesce strano come non ne aveva mai visti. Talmente strano che Carlo Gradella, 80enne di Casalmaggiore, che lo ha tirato a riva l’altro giorno mentre pescava nel canale Galasso tra Colorno e il Po, ha deciso di andare fino in fondo, rivolgendosi all’Acquario del Po di Motta Baluffi. Ed in effetti quel pesce non era un pesce del Po, e nemmeno della pianura padana: si trattava di un piranha rosso, un pesce vorace, tipico delle acque tropicali. «Il pescatore è un frequentatore dell’Acquario del Po che io gestisco – spiega Vitaliano Daolio direttore dell’Acquario di Motta Baluffi -. Mi ha telefonato dicendomi «Ho preso questo pesce strano che non so cosa sia». Sono andato a prenderlo alla sera: era un piranha rosso, in ottime condizioni tra l’altro, con una dentatura incredibile. Il pesce era morto perché il pescatore lo ha tenuto in un secchio con acqua del rubinetto, più fredda di quella del canale dove è stato pescato».

È difficile sapere per quanto tempo sia rimasto nelle acque della nostra campagna e da dove provenga: il piranha pesava 560 grammi, quindi un pesce piuttosto grande, e l’unica ipotesi è che qualcuno se ne sia liberato. Magari in occasione delle ferie, non sapendo dove piazzare il piranha nell’acquario, ha deciso di lasciarlo libero in qualche canale. O ancora la scelta di liberarlo è stata giustificata dal fatto che il pesce è cresciuto troppo, troppo rispetto alla vasca in cui era inserito: da qui la necessità di disfarsene liberandolo in un corso d’acqua. Nelle ultime settimane la temperatura della bassa pianura padana è stata infernale, con valori che per più giorni hanno sfiorato o superato anche i 40 gradi. Dunque quale clima migliore per un pesce tropicale che vive solitamente nei fiumi o nelle zone umide di acqua dolce del Sudamerica.

Occorre avere buona memoria per risalire a una pesca così strana, precisamente al 2009 quando nel tratto di fiume tra Torricella del Pizzo e Torricello Parmense, sulla sponda emiliana, alcuni pescatori catturarono un altro piranha rosso. Ora si tratta di capire se altri “fratelli” del piranha sguazzano tranquilli nel Po . Sicuramente nelle zone come la pianura padana questi pesci non possono sopravvivere oltre l’estate, visto le temeprature piuttosto fredde, solitamente, nell’autunno e nell’inverno. «La natura in questo mette a posto i conti, un pesce del genere, tra l’altro piuttosto comune nei negozi di acquariologia, non può sopravvivere nei nostri fiumi. Certo altro discorso deve essere fatto circa l’ignoranza della gente che compra un animale e poi lo abbandona».