Stop a messa con fedeli durante lockdown: archiviata accusa contro sindaco e carabinieri

Torna a far parlare di sé la celebrazione stoppata a Gallignano dai carabinieri, che volevano far rispettare le regole dettate dal decreto ministeriale

Don Lino Viola, 80 anni

Don Lino Viola, 80 anni

Gallignano (Cremona), 6 giugno 2020 - Torna a far parlare di sé la messa interrotta a Gallignano dai carabinieri, che volevano far rispettare le regole dettate dal decreto ministeriale. L’evento era terminato con il prete, don Lino Viola e i fedeli presenti multati per non aver ottemperato all’obbligo di celebrare a porte chiuse. Ma un avvocato umbro, Fulvio Carlo Maiorca, si era spinto più in là, ravvisando un reato nel comportamento dei carabinieri e del sindaco. Quest’ultimo, Gabriele Gallina, aveva chiamato il parroco mentre stava celebrando, sollecitato dai carabinieri che gli avevano chiesto di provare a far ragionare il sacerdote. Ma don Lino aveva respinto con sdegno il cellulare che una persona gli stava porgendo e non aveva voluto parlare col primo cittadino di Soncino.

Secondo l’avvocato, nel comportamento dei carabinieri e del sindaco si poteva ravvisare il reato di interruzione di pubblica funzione religiosa e per questo motivo il legale aveva presentato un esposto al tribunale di Cremona. Il fatto, avvenuto lo scorso 19 aprile aveva avuto vasta eco a livello nazionale e c’era stata una presa di posizione del vescovo di Cremona, della quale Gallignano fa parte, che aveva bonariamente ricordato che le regole valgono per tutti e vanno rispettate. Don Lino , 80 anni, aveva dichiarato di non essere pentito, ma che avrebbe pagato la multa di 680 euro comminata e aveva anche proclamato una giornata di digiuno per chiedere scusa per l’intrusione in chiesa dei due carabinieri. In settimana il tribunale ha fatto sapere al legale umbro che non ha intenzione di dar seguito alla sua denuncia e che l’ha archiviata.