REDAZIONE CREMONA

Il titolare dell’enoteca: la nostra categoria è la più penalizzata

"Siamo stati dimenticati. Anche da stampa e tv". Lo sfogo arriva da Pieranica, dal ristorante-enoteca Croce di Malta il cui titolare, Alessandro Levici (nella foto), 45 anni, di Izano, senza voler entrare nel merito della questione politica e della questione sanitaria, riferisce la situazione che il suo settore sta vivendo in questa fase. "Quel che stiamo vivendo è da ottobre un finto lockdown. È tutto aperto. Gli unici chiusi sono bar, ristoranti, palestre e piscine. Il Comitato tecnico scientifico a ottobre aveva detto che i ristoranti, una volta rispettate le normative anti-Covid, potevano rimanere aperti. Invece niente". E non dite ad Alessandro che c’è l’asporto… "Il delivery no, non lo faccio. È un servizio pessimo". Alla Croce di Malta sono in cinque a lavorare fissi, più tre persone a chiamata. Otto persone senza contare l’indotto dato da cucina, bar e ristorante. Tutto fermo. "A livello d’informazione – continua - la ristorazione è in un angolo ma la colpa è anche nostra perché non abbiamo mai fatto squadra. Qualche grande ristoratore va in televisione ma non si schiera, i piccoli invece stanno a guardare, mentre le associazioni di categoria non ci sono. Ciò non toglie che abbiamo migliaia di dipendenti, tutti a rischio". P.G.R.