Fiera del Bovino da latte, il Consorzio Agrario non ci sarà: "Troppi 150mila euro per quattro giorni"

Non ci sarebbero motivazioni politiche dietro l'esclusione del Consorzio Agrario. "Decisione presa dal Consiglio"

Mucche

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Cremona, 19 ottobre 2015 - Alla fine il Consorzio Agrario non sarà presente alla prossima Fiera Zootecnica Internazionale del Bovino da latte di Cremona, in programma dal 28 al 31 ottobre. Il Consiglio del Consorzio alla fine ha deciso che 150mila euro per quattro giorni di presenza erano troppi. Nessun motivo politico come precisa lo stesso Consorzio: "Non c’è alcuna ragione politica dietro la sofferta decisione del Consorzio Agrario di Cremona di non partecipare alla edizione del 2015 della Fiera Internazionale del Bovino da latte. Chi vuole dare strumentalmente questo tipo di lettura tralascia volutamente gli accadimenti di questi ultimi mesi che hanno visto il Consorzio Agrario tentare ripetutamente ed in ogni modo di garantire la sua presenza in Fiera a condizioni compatibili con una complicata situazione economica del mondo agricolo, andando oltre un contratto la cui validità verrà in altre sedi valutata".

La decisione è stata unicamente del Consiglio e di nessun altro. "Il Consorzio Agrario è una cooperativa di agricoltori che esprime democraticamente, con cadenza triennale, gli organi che lo guidano. La responsabilità quindi delle scelte non è di nessun altro che dei soci e degli Organi eletti e per questo appare del tutto fuori luogo il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali in tali scelte". Certo la mancata partecipazione a quella che è una delle rassegne più importanti al mondo per il mondo agricolo è pesante. "Il Consorzio Agrario voleva garantire la propria presenza in Fiera, in continuità con una tradizione consolidata, e in questi mesi si è adoperato in tal senso tentando caparbiamente di proporre e ricercare una soluzione possibile che ragionevolmente tenesse in considerazione le esigenze delle parti, avendo però dalla Fiera solo risposte negative. Questa chiusura pregiudiziale, che è apparsa illogica e irragionevole, è l’unica ragione che ha costretto il Consorzio a prendere questa non preventivata decisione".