PIERGIORGIO RUGGERI
Cronaca

Eredità contesa, vedova truffa la figlia e fa sparire 150mila euro

Cremona, la donna ha falsificato la firma del marito (morto) per spostare sul proprio conto corrente i soldi che spettavano agli altri eredi. Condannata pe truffa

L’ingresso del tribunale di Cremona

L’ingresso del tribunale di Cremona

Figlia contro madre in Tribunale a Cremona per un’eredità contesa. Con la genitrice condannata a otto mesi di reclusione per truffa. Sul piatto, 150mila euro. Il padre e marito è morto nel 2016. Ha lasciato 150mila euro in banca. Un quarto spettavano alla figlia, ma la donna aveva spostato tutto il denaro sul proprio conto corrente. La cronologia ricostruita in aula ha visto la moglie andare in banca giovedì per prelevare il denaro.

La funzionaria le ha fatto presente che per questa operazione era necessaria la firma del marito. La donna ha preso un modulo ed è tornata il giorno successivo con la firma del marito, che però muore la domenica mentre i soldi vengono spostati il lunedì. La figlia è andata in banca, ha scoperto l’ammanco, ha visto il modulo e ha capito che la firma del padre era finta.

Così ha denunciato la madre. Paola Sangiorgi, consulente incaricata dalla Procura di analizzare la firma, ha stabilito che era falsa; mentre il Tribunale ha scelto la grafologa Maria Grazia Lombardi che ne ha invece sostenuto l’autenticità. Il giudice ha stabilito che la vedova avrebbe dovuto mettere il denaro a disposizione degli eredi. Il pm ha optato per la falsità della firma e ha chiesto al giudice la condanna. Il magistrato ha accolto la richiesta e condannato la vedova anche a una provvisionale di 15mila euro alla figlia. Probabile il ricorso in Appello.