Domiciliari per la stalker arrestata due volte

La 32enne di Scannabue ha violato il divieto d’ingresso a Pandino, dove vive la 55enne che lei perseguita e che l’ha denunciata già nel 2021

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di Pier Giorgio Ruggeri

Arrestata di nuovo. È la 32enne di Scannabue, stalker di una 55enne di Pandino. Più volte denunciata, a fine febbraio per cercare di sfuggire ai carabinieri aveva tentato addirittura di investirne uno, che si era salvato solo gettandosi di lato. Il giudice le aveva imposto il divieto di ingresso nel comune di Pandino, evitandole l’arresto ai domiciliari.

Già nel 2021 la vittima aveva denunciato la 32enne che, dopo avere riallacciato con lei un’amicizia che si era perduta nel corso del tempo, aveva dato luogo ad atteggiamenti persecutori, fastidiosi e maniacali, arrivando a controllarne tutti i movimenti e a sorvegliare i rapporti di amicizia che la vittima intratteneva sui social. Ma anche l’arresto – con relativa rimessa in libertà in attesa del processo – non è bastato a fermarla e la mattina del 14 aprile è stata notata a Pandino.

Verso le 11 una pattuglia del Radiomobile di Crema ha incrociato un’auto con alla guida la 32enne, che si trovava lì in violazione del divieto d’ingresso.

In quel momento è arrivata in auto anche la vittima, che ha attirato l’attenzione dei militari riferendo di essere seguita dalla stalker. La pattuglia ha inseguito la 32enne che, accortasi dei militari, ha accelerato sorpassando un veicolo in curva nel tentativo di distanziare la pattuglia. Ma è stata fermata nei pressi della rotatoria tra via Alcide De Gasperi e via Milano. Nel frattempo la vittima si era diretta alla caserma di Pandino, dove ha denunciato quanto stava succedendo. Per questo motivo la 32enne è stata accompagnata in caserma a Crema, dove è stata dichiarata in arresto per avere violato il divieto di avvicinamento e aver fatto ritorno a Pandino.

La donna è stata posta agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida, che si è conclusa con la conferma dell’arresto e il rinvio dell’udienza al 6 maggio. La 32enne al termine dell’udienza è stata rimessa anche questa volta in libertà. I militari le hanno ritirato la patente.