
Renato Crotti, ex factotum dell’ente Uniti per gli ospedali di Cremona
Crema (Cremona) - Ha patteggiato tre anni e quattro mesi Renato Crotti, per appropriazione indebita di parte dei fondi che l’associazione Uniti per gli ospedali della provincia di Cremona aveva raccolto per acquistare macchine e presidi sanitari durante la prima fase della pandemia di Coronavirus. L’ex factotum dell’associazione è apparso in collegamento streaming con l’aula del tribunale di Cremona dove si teneva la camera di consiglio, presenti il pubblico ministro Vitina Pino e il giudice Elisa Mombelli. La camera di consiglio non prevede presenze in aula e la pena richiesta dall’avvocata dell’ex giornalista cremasco, che viene diminuita di un terzo grazie al rito alternativo rispetto a quello ordinario, è stata ritenuta congrua dal giudice che ha quindi emesso la sentenza.
In aula non c’erano i rappresentanti della parte offesa, difesi dall’avvocato Roberto Guareschi. Prima di arrivare al processo Crotti aveva cercato di attenuare la sua posizione offrendo un risarcimento all’associazione, ma la cifra avanzata (25mila euro) è stata ritenuta inadeguata rispetto a quanto distratto (300mila euro) e quindi non è stata accettata. Con questa sentenza Crotti esce dal processo, dove invece restano le altre persone sue complici, rinviate a giudizio: per loro a breve sarà fissata la data del dibattimento. Crotti è stato riconosciuto colpevole di aver messo le mani su circa 300mila euro, somma distratta dai soldi raccolti dall’associazione Uniti per gli ospedali della provincia di Cremona. Attraverso false forniture l’indagato aveva finto di fare acquisti di merce mai arrivata. Le false fatture gli erano state fornite da alcuni personaggi cremaschi che si erano prestati per derubare l’associazione.
Il piano era andato avanti per qualche tempo fin tanto che qualcuno all’interno dell’associazione si era accorto che i conti non quadravano e ha cominciato a indagare, scoprendo le fatture false. Di qui la rimozione di Crotti e la denuncia alla magistratura. La pena decisa ieri si somma a quella di sei anni e quattro mesi dell’8 settembre scorso per sfruttamento della prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Crotti è in carcere dal 22 ottobre.