Guadagnino torna a Milano: "Crema ingrata, addio"

Il regista accusa la città di non garantirgli più la tranquillità di un tempo: "Me ne torno a Milano"

Oscar 2018, Luca Guadagnino sul red carpet (Ansa)

Oscar 2018, Luca Guadagnino sul red carpet (Ansa)

Crema, 15 gennaio 2019 - «Ho fatto l'errore clamoroso di girare “Chiamami col tuo nome” a Crema». È una delle dichiarazioni del regista Luca Guadagnino rilasciata in un lunga intervista a Francesco Alò per il sito Badtaste.it lo scorso 31 dicembre. Proprio mentre stava lasciando la sua casa di Crema per tornare a Milano.

«Un regista non deve mai girare un film nel luogo dove abita – ha ripreso Guadagnino –. Crema per me era sempre stato un luogo di solitudine e di anonimato che a me piace, un posto compassato e nebbioso. Quando abbiamo cominciato a girare il film, ci siamo scontrati con l’ostilità brutale della cittadina, perché loro qui sono molto concreti, sono quelli del fare. Quando tu blocchi la città per mettere la scenografia, i commercianti ti dicono che hanno perso clienti e soldi , e si lamentano sui giornali. Poi quando il film è uscito ed è stato un successo importante, lo è stato anche per Crema che ha visto il tasso di turismo aumentare del mille percento, perché in tanti sono venuti a vedere i luoghi delle riprese. Questo, però, ha distrutto il mio anonimato, qui non si può più stare».

E ora «mi sto chiedendo se nel nuovo capitolo di Elio e Oliver (i due protagonisti del film, ndr) devo farli passare da Crema. Ma non credo. Il film si svolgerà in buona parte a Parigi». Dichiarazioni che hanno lasciato di sasso i tanti estimatori di Guadagnino e le molte persone che gli sono grate per il suo lavoro a Crema. Vero che qualcuno si è lamentato per il momentaneo mancato guadagno, ma è altrettanto certo che a Crema sono disposti a fargli ponti d’oro se scegliesse di girare almeno una parte del secondo film in città.

Perchè è innegabile il boom di turisti e relativi guadagni che il commercio ha ottenuto proprio grazie al film. E sull’impossibilità di continuare a condurre una vita fuori dai riflettori in quel di Crema, in tanti in città non condividono le critiche: difficile che il regista camminando per il centro (dove abitava) venga importunato da orde di cremaschi che desiderano scattare dei selfie, cosa che invece a Milano potrebbe capitare. Difficile anche pensare di avere una città a sua disposizione: tutto quello che il regista ha chiesto è stato dato, senza limitazioni. Sono stati ripitturati i muri, è stata modificata la viabilità in piazza del Duomo, sono state chiuse vie e strade.